ROMA – L’identità fuori fuoco può rivelarsi nell’istante in cui viene catturata in un’immagine. La ricerca di tale identità si esprime nell’arte, nel ritratto, nel colore, attraverso un corpo che è allo stesso tempo manifesto e gabbia del Sé. Venerdì 24 febbraio dalle 18.00, nello spazio Zazie nel metró di Roma, Fabiano Pietrosanti e Aude Lerin presentano la loro mostra fotografica dal titolo “Identità: Les amours imaginaires; Decostruzione”. Interverrà Serena Antinucci, laureata in Musicologia ed esperta di arti dello spettacolo. A seguire, la cantautrice bolognese Giulia Olivari proporrà alcuni brani inediti tratti dal suo repertorio.
Aude Lerin e Fabiano Pietrosanti presentano due progetti fotografici autonomi sul tema dell’identità, sugli amori immaginari e sulla decostruzione, affrontando però il medesimo aspetto: la ricerca dell’identità. Se le immagini di Pietrosanti cercano la verità nella rottura, nell’opposizione con la realtà creata da corpi ostili e menti incarcerate in sé stesse, quelle di Lerin restano sospese nel tempo, fluttuano nell’aria come atomi sparsi nell’universo.
Iniziano questa ricerca sull’identità nello studio fotografico della scuola EFET (Enseignement Supérieur Privé Photographie Audiovisuel) di Parigi. Nel mio lavoro ho cercato di raccontare il mondo di coloro che non riconoscono la propria immagine. Ho sottoposto i modelli a delle situazioni inverosimili e decisamente stressanti; – afferma Pietrosanti – Ho utilizzato corde, veli, sacchi e altro ancora nel tentativo di rompere (nel vero senso della parola) l’immagine e far emergere quella personalità alterata che alberga ognuno di noi. Ho scelto delle luci neutre, il bianco e nero e una saturazione minima privilegiando il soggetto e l’inquadratura.
Aude Lerin, invece, si ispira principalmente alla grafica pubblicitaria e alla fotografia di moda. A partire da una composizione perfetta, cerca di rompere gli schemi della fotografica classica sia da un punto di vista compositivo che tematico. Le sue immagini sono ricche di luci molto complesse che dipingono l’atmosfera di tinte liquide e surreali. Per questa serie il suo punto di riferimento è il fotografo Nadav Kander. Un amore solitario, alimentato da fantasmi, senza vie d’uscita. Questo è’ il cuore (ferito) di questa serie fotografica.- afferma Aude Lerin – Con un’ironia raggelata che impregna i colori sfumati, liquidi, di cui mi servo, metto in scena mazzi di fiori mai consegnati che si consolano tra le braccia di amanti presi a caso, dall’identità sessuale indefinita.
Così la materia trasparente imprigiona l’uomo in una dimensione di frontiera nella quale le immagini sono deformate. L’uomo perde i suoi riferimenti, la sua identità, il suo contorno: la realtà è trasfigurata. La perdita di certezze trascina i protagonisti di queste immagini in un mondo diverso, ma possibile.
Siti artisti
https://fabianopietro.wixsite.com/fabianopietrosanti
http://audelerin.wixsite.com/audelerin
Vademecum
Evento Facebook
https://www.facebook.com/events/1457694574241276/
Venerdì 24 febbraio ore 18.00
Zazie nel Metrò
Via Ettore Giovenale, 16 Roma
Per informazioni:
Serena Antinucci
3890334098