VENEZIA – Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte Film Festival – progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi – giunto nello scorso novembre 2019 al suo dodicesimo anno di attività.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 10 titoli, firmati da importanti video-artisti e filmmaker internazionali, dedicati al mondo dell’arte e selezionati insieme a Palazzo Grassi come ormai da tradizione, sin dalla prima collaborazione nel 2014.
IL PROGRAMMA
Lunedì 28 settembre
Ore 18.30 | “Ettore Spalletti.” di Alessandra Galletta, Italia, 2019, 89’
vo: italiano, inglese; st: inglese, italiano
L’autrice racconta con grande sensibilità una delle figure più influenti e riservate del panorama dell’arte contemporanea italiana e internazionale, il pittore e scultore Ettore Spalletti. Il film svela la figura di un artista lontano dai clamori del mainstream dell’arte internazionale, le cui opere nascono in stretta connessione con i luoghi della sua vita e con la storia, le forme e i colori del paesaggio abruzzese che lo circonda. All’indomani della scomparsa di questo meraviglioso maestro, il film è una testimonianza preziosissima della sua arte di spirito e luce.
Ore 20.15 | “Putin’s Happy”, di Jeremy Deller, Regno Unito, 2019, 40’
vo: inglese; st: italiano
La Brexit è un tema che ha spaccato in due il Regno Unito, sia nel suo parlamento che nelle strade. Tra gennaio e marzo del 2019, Jeremy Deller ha filmato e intervistato numerosi manifestanti, sia pro che anti Brexit, riuniti nei pressi di Parliament Square a Londra. Isolando alcune immagini e analizzandole con delle didascalie, Deller decifra i simboli e, con la consueta acutezza, interpreta il linguaggio dei movimenti di stampo nazionalista che negli ultimi anni hanno preso piede non solo in Europa, ma nel mondo intero.
Martedì 29 settembre
Ore 18.30 | “The Proposal” di Jill Magid, Stati Uniti, 2018, 82’
vo: inglese; st: italiano
Il film dell’artista americana Jill Magid ripercorre la complessa vicenda di un suo progetto che sarebbe dovuto confluire in una mostra ispirata all’opera del visionario architetto messicano Luis Barragàn. Nel tentativo di consultarne gli archivi divisi tra Città del Messico e Basilea, l’artista va incontro a una lunga serie di difficoltà, scontrandosi in particolar modo con Federica Manco, colei che, per una serie di vicissitudini legate all’eredità dell’architetto messicano, oggi possiede e conserva in Svizzera il suo archivio professionale e i diritti legati alla riproduzione del suo lavoro.
Ore 20.10 | “Beyond the Visible. Hilma af Klint di Halina Dyrschka”, Germania, 2019, 93’
vo: svedese, inglese, tedesco; st: inglese, italiano
Come può un’artista che ha introdotto l’astrazione nella pittura all’inizio del XX secolo passare del tutto inosservata? Rimasta nell’ombra durante tutta la sua vita, oggi Hilma af Klint sconvolge il mondo dell’arte con la sua opera straordinaria. Il film di Halina Dyrschka è il primo sulla sua vita e sul suo lavoro, sul ruolo delle donne nell’arte e sulla scoperta sconvolgente di uno scandalo artistico.
Mercoledì 30 settembre
Ore 18.30 | “Olafur Eliasson: Miracles of Rare Device” di John O’Rourke, Regno Unito, 2019, 61’
vo: inglese; st: italiano
Il film segue Olafur Eliasson e il suo team durante la complessa fase di preparazione della mostra Real Life che la Tate Modern dedica all’artista danese dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2003 dal suo Weather Project, visitato da più di due milioni di spettatori. Il tema centrale di Real Life, che sta alla base della maggior parte dei lavori di Eliasson, è l’interazione tra elementi naturali come l’acqua e la luce con la percezione fisica che lo spettatore ha dello spazio.
Ore 19.45 | “Welcome Palermo” di MASBEDO, Italia, 2018-2019, 75’
vo: italiano; st: inglese
Nel 2018, in occasione di Manifesta 12 a Palermo, il duo artistico MASBEDO ha concepito il Videomobile trasformando un vecchio furgone merci OM degli anni settanta in un “carro video”. Sorta di laboratorio mobile, questo curioso mezzo dotato di un palco per performance e interviste è divenuto nei mesi della biennale un’installazione multi canale interattiva. Welcome Palermo, dedicato al rapporto della città siciliana con il cinema, è l’evoluzione di quel progetto. Vi si alternano interviste a personalità conosciute e non e materiali d’archivio e performance di writers, dj e cittadini palermitani che leggono sul palco le domande sulla sessualità di Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini.
Giovedì 1 ottobre
Ore 18.30 | “America” di Garrett Bradley, Stati Uniti, 2019, sonoro, 30’
In trenta minuti di magnifiche immagini in bianco e nero, la regista intreccia alcune scene dell’inedito film muto recentemente restaurato Lime Kiln Club Field Day di Bert Williams con dodici suoi brevi cortometraggi ispirati a eventi e persone della storia afroamericana che sono nel tempo diventati “invisibili”. Le immagini scorrono accompagnate da una ricca e immersiva colonna sonora composta da Trevor Mathison, uno dei membri fondatori del Black Audio Film Collective.
Ore 19.15 | “Triple-Chaser” di Forensic Architecture e Praxis Films, Regno Unito, 2019, 11’
vo: inglese; st: italiano
Il gruppo londinese candidato al Turner Prize nel 2018 torna con il progetto Triple Chaser, che prende il titolo dal nome di una granata di gas lacrimogeno. L’obiettivo della ricerca è quello di identificare le granate esaminando, attraverso una speciale tecnologia digitale, milioni di immagini condivise sul web così da conoscerne l’effettivo utilizzo contro la popolazione.
Ore 19.40 | “Walled Unwalled” di Lawrence Abu Hamdan, Germania, Libano, 2018, 21’
vo: inglese; st: italiano
Negli studi di effetti sonori Funkhaus di Berlino, ex stazione radio della Germania est, l’artista giordano Lawrence Abu Hamdan, che ha vinto il Turner Prize nel 2019, analizza in una video-performance tre celebri casi legali, tra i quali quello di Oscar Pistorius, accomunati dal tema del suono: come il suono viene percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova dall’altra parte di una barriera fisica rispetto alla sorgente del suono stesso?
Ore 20.15 | “Barbara Rubin and the Exploding NY Underground” di Chuck Smith, Stati Uniti, 2018, 78’
vo: inglese; st: italiano
Figura eclettica e in anticipo sui tempi, una donna ribelle in un mondo di uomini, la Rubin incarnò lo spirito artistico degli anni ’60, presentò Andy Warhol ai Velvet Underground, introdusse Bob Dylan alla Cabala e stregò Allen Ginsberg. L’amico e cineasta Jonas Mekas ha conservato le sue lettere, un ricco archivio dal quale il regista Chuck Smith ha potuto attingere per realizzare questo affascinante ritratto di una grande e oggi dimenticata artista.