ROMA – Il TEFAF Museum Restoration Fund, fondato nel 2012, sostiene il restauro e la conservazione di opere d’arte di rilevanza culturale presenti nei musei e nelle istituzioni di tutto il mondo. I musei e le istituzioni che partecipano a TEFAF Maastricht possono fare domanda per la donazione, che viene assegnata da un comitato indipendente di esperti.
Attualmente il Comitato Esecutivo di The European Fine Art Foundation (TEFAF) ha deciso di elargire la somma di 50 mila euro del suo Museum Restoration Fund in sostegno di due distinti e complessi progetti di conservazione e restauro, rispettivamente della National Gallery, Regno Unito, e del Museum Volkenkunde, Paesi Bassi.
In particolare alla National Gallery il fondo sosterrà il restauro della celebre opera Ritratto di Carlo I a cavallo di Anthony van Dyck (1599-1641). Si tratta di un’opera iconica del pittore fiammingo, un ritratto a cavallo che dimostra le doti equestri del re e che rimanda deliberatamente alle statue degli imperatori dell’antica Roma, raffigurati a cavallo, a conferma del potere temporale del sovrano. Il dipinto è esposto nella Sala dedicata a Van Dyck (Stanza 21) della National Gallery.
La National Gallery lavorerà insieme alla Conserving Canvas Initiative della Getty Foundation per far sì che parte del processo di restauro diventi anche un’opportunità di apprendimento per i professionisti della conservazione; verranno inoltre organizzati dei laboratori per 20-30 partecipanti finalizzati a coinvolgere un numero ancora maggiore di conservatori nel progetto.
Al Museum Volkenkunde, che rappresenta un terzo del National Museum of World Cultures, insieme al Tropenmuseum di Amsterdam e all’Africa Museum di Berg en Dal, il sostegno andrà invece a favore di un’opera precedentemente sconosciuta dell’artista giapponese Kawahara Keiga (1786-1860 ca.), un raro dipinto a otto pannelli intitolato Veduta di Deshima dalla baia di Nagasaki. L’opera risale al 1836 circa. Al tempo della sua realizzazione gli olandesi erano gli unici europei a cui fosse consentito commerciare con il Giappone, solamente dalla loro base sull’isola artificiale di Deshima. La nave olandese Marij en Hillegonda, che spicca nel dipinto, si recò in Giappone soltanto una volta. Keiga ebbe dunque il privilegio di entrare a Dehima liberamente, cogliendo l’occasione d’immortalare un momento unico dei rapporti tra Giappone e Olanda.
L’opera, che è quindi di grande importanza circa le relazioni tra le due potenze, non può essere esposta al pubblico né trasportata in viaggio. Le condizioni dei pannelli richiedono un restauro completo; una volta terminato il processo di conservazione, l’oggetto fungerà come porta d’ingresso dell’ampia collezione giapponese del Museum Volkenkunde, che offre ai visitatori un approfondimento della vita in Giappone all’inizio del XIX secolo e del ruolo unico del commercio olandese durante quegli anni.