GAND – Il Museo di Belle Arti di Gand (Museum voor Schone Kunsten Gent, MSK) presenta la prima monografica dedicata a Theodoor Rombouts (1597-1637), figura eminente del caravaggismo fiammingo, molto apprezzato durante la sua breve vita nell’ambiente artistico di Anversa.
L’esposizione, a cura di Frederica Van Dam, in programma dal 21 gennaio al 23 aprile 2023, intende rendere omaggio al talentuoso pittore, gettando luce sulla sua originalità artistica attraverso una lente inedita.
Una personalità stimata nell’ambiente artistico di Anversa
Dopo gli anni formativi al fianco di Abraham Janssen (c. 1573-1632), il giovane Rombouts si trasferisce in Italia all’inizio del Seicento, dove è influenzato dal genio rivoluzionario di Caravaggio (1571-1610) e da Bartolomeo Manfredi (1582-1622), uno dei principali esponenti del caravaggismo. Tornato ad Anversa, il pittore comincia però a sviluppare una sua identità artistica, soddisfacendo anche i desideri del pubblico.
Una figura chiave della pittura di genere dallo stile unico
Nella sua multiforme opera si fanno notare le scene di genere monumentali, vivaci, che vedono protagonisti eleganti gruppi di figure e suonatori. Sono realizzate secondo il “Manfrediana methodus”, tecnica che prende il nome da uno dei primi esponenti del caravaggismo, Bartolomeo Manfredi, e si distinguono per i giochi di chiaroscuro, il naturalismo e l’atmosfera drammatica, tra primi piani e gruppi di mezze figure ritratti nelle personalissime tonalità del viola, del rosso e del blu.
Figlio di un sarto, Rombouts ha anche una spiccata sensibilità per i tessuti, che dipinge con tangibile verosimiglianza, e per gli strumenti musicali, che riproduce con grande virtuosismo.
Un gusto scenografico
Nelle sue composizioni i personaggi popolari sono esaltati dall’atmosfera elegante e dai costumi raffinati. Rombouts preferisce scegliere direttamente i propri modelli, figure tipiche che ripropone nei vari dipinti. A volte è lui stesso a comparire tra i personaggi delle sue tele, altre sono invece la moglie e la figlia. Rombouts sa inoltre rappresentare scene religiose, o allegorie dai messaggi politici nascosti.
Il pittore caravaggesco fiammingo unisce nei suoi lavori la tradizione del Nord e del Sud, e sebbene il suo stile abbia avuto vita breve, l’impatto di Rombouts sulla pittura di genere nei Paesi Bassi meridionali non è da sottovalutare.
La carriera di Rombouts termina all’improvviso alla sua morte, avvenuta nel 1637 a soli quarant’anni
Oil on canvas Villa Lante al Gianicolo, Institutum Romanum Finlandiae, Rome
La mostra, Theodoor Rombouts per la prima volta al centro della scena
Il Museo di Belle Arti di Gand ha esplorato con attenzione l’opera del pittore di Anversa. Dipinti di collezioni private, chiese e musei di tutta Europa e degli Stati Uniti sono arrivati a Gand, alcuni dei quali restaurati per l’occasione con il contributo del museo.
Attraverso un allestimento tematico, la mostra ripercorre tutti gli aspetti della pittura di Rombouts, svelando l’uomo al di là dell’opera.
I visitatori potranno conoscere l’opera del pittore anche in un dialogo aperto con suoi contemporanei, come Bartolomeo Manfredi, Valentin de Boulogne (1591-1632) e Hendrick ter Brugghen (1588- 1629).
Un legame speciale tra il Museo e il pittore fiammingo
Il Museo di Belle Arti di Gand ha un legame speciale con il pittore di Anversa, iniziato nel 1860 con l’acquisto di L’allegoria dei cinque sensi (1632), primo dipinto del maestro ad aprire la collezione del museo, diventato presto tra le opere più apprezzate dal pubblico. Il Museo custodisce, inoltre, nella sua collezione altri due dipinti come l’Allegoria dell’assemblea dei Gedele (1627-28), la tela più grande di Rombouts, e Il cavadenti (ca. 1628), tipico monito caravaggesco contro i truffatori. Quest’ultimo sarà restaurato proprio in occasione della mostra.
In occasione della mostra sarà pubblicato il primo catalogo monografico dedicato all’opera di Theodoor Rombouts. Pubblicato dalla casa editrice Snoeck.
Vademecum
Theodoor Rombouts
Curatrice: Dr. Frederica Van Dam
Assistenti: Dr. Johan De Smet, Valentine De Beir
Museum voor Schone Kunsten Gent, F. Scribedreef 1, 9000 Gent, www.mskgent.be