TORINO – La polemica che si è scatenata nei giorni scorsi sulla mostra di Manet che si dovrebbe realizzare nell’autunno 2017 a Torino, si fa sempre più incandescente, ma soprattutto al momento non prevede una soluzione e quindi una riposta certa sulla sua effettiva fattibilità.
La querelle ha coinvolto vari soggetti istituzionali, dalla neo sindaca di Torino Chiara Appendino, all’assessore alla Cultura Francesca Leon, alla presidente della Fondazione Torino Musei Patrizia Asproni, fino all’ex sindaco Piero Fassino.
Chiara Appendino ha ribadito la sua posizione, ovvero nessuna contrarietà alla realizzazione della mostra “ma si dovrà verificare se esistono le condizioni per farla”. “Stiamo ragionando su costi e benefici. – ha spiegato la sindaca -. Non ho mai detto di essere contraria ai grandi eventi a priori, ma ho sempre detto che quando si tratta di investire risorse pubbliche in un grande evento occorre verificare le ricadute economiche”. La sindaca ha poi sottolineato che “non ci sono le condizioni per continuare a lavorare” con la Asproni, di cui peraltro ha chiesto le dimissioni.
Nel frattempo, l’assessore Leon ha dichiarato che la fattibilità della mostra “non si basava su solide relazioni tra il museo d’Orsay proprietario delle opere e la Galleria d’Arte Moderna di Torino che le doveva ospitare, ma su un rapporto privilegiato fra l’ex sindaco Fassino e il direttore del museo parigino, Guy Cogeval”. Appendino ha quindi aggiunto “Vogliamo costruire un modello in cui capacità, competenze e relazioni siano della città e non del sindaco di turno: un modello basato sulle relazioni personali indebolisce la città”. “Questa giunta ha lavorato con tutti gli enti: stiamo organizzando la Biennale democrazia, per il Salone del libro ci stiamo battendo. E se posso dirlo avrei preferito ereditare una situazione più semplice. Dove è possibile lavorare lo stiamo facendo” ha osservato ancora la sindaca.
Dal canto suo Patrizia Asproni ha replicato alla sindaca dicendosi stupita per il clima d’odio. “Mi dispiace per Torino che non merita un trattamento di questo genere” ha detto Asproni, che ha parlato anche di un incontro già programmato per il 24 ottobre con Appendino, in cui si dovrà decidere anche il destino della mostra.
Piero Fassino ha invece fatto sapere di essere colpito dalla “virulenza dell’attacco della Sindaca alla Presidente della Fondazione Torino Musei Asproni, senza nessun riconoscimento del salto di qualità, sia di mostre realizzate, sia di visitatori, sia di nuove iniziative culturali, che la Fondazione Musei ha conosciuto sotto la guida della Presidente Asproni, che peraltro assolve al suo incarico a titolo gratuito” ha rimarcato Fassino.
Infine la Fondazione Torino Musei, in una nota, ricorda di essere “un ente autonomo” e che “solo il Consiglio Direttivo della stessa”, dove il seggio che spetta alla persona nominata dal Comune “è ancora vuoto”, può revocare la nomina della Presidente. Quanto alla mostra su Manet “non esiste un’emergenza”, sostiene l’ente, Insomma il nodo mostra attualmente non si è sciolto e la partita sembrerebbe ancora aperta.