ROMA – È tornato al suo splendore, dopo decenni di interramento, il coloratissimo mosaico della palestra occidentale delle Terme di Caracalla. Sono infatti terminati i restauri dei primi 25 metri quadri, finanziati grazie all’Art Bonus da Bulgari per la cifra di 50mila euro. Peraltro la maison ha annunciato che finanzierà anche la seconda parte dei lavori fino a restituire al pubblico tutti i 70-80 metri quadri di tessere in marmo del pavimento dell’antica palestra. Da oltre 40 anni lo splendido mosaico non era più visibile nascosto da uno strato di terra. Ci sono voluti tra i sei e i sette mesi per restituire al pubblico questa splendida opera policroma, realizzata con marmi provenienti quattro angoli dell’Impero. L’intervento è stato realizzato dalla soprintendenza speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma.
L’amministratore delegato di Bulgari, Jean-Christophe Babin ha sottolineato in relazione al finanziamento da parte della maison, che si è trattato di “una missione”, ovvero “rendere alla Città Eterna un po’ di ciò che la Città Eterna ha dato ai nostri creativi e ai nostri artigiani”. Ha spiegato ancora Babin: Un’arte, quella di Bulgari, “molto ispirata ai 2.700 anni di arte e cultura romana”. “Questi mosaici hanno dato l’idea per la collezione di gioielli ”Divas’ Dream”, un successo mondiale”. Una linea che “non è altro che specchio di questi mosaici colorati a sagoma di ventaglio”.
Il soprintendente speciale per il Colosseo e l’Area archeologica Centrale di Roma, Francesco Prosperetti, ha invece rimarcato l’importanza anche in questo caso dell’applicazione dell’Art Bonus. “Un meccanismo che incentiva in maniera finalmente efficace il rapporto tra le aziende, i privati, e la pubblica amministrazione”. “Fino a qualche anno fa – ha detto Prosperetti – il restauro delle opere d’arte era una prerogativa assoluta del pubblico. Investire nella bellezza non è solo un dovere della nostra amministrazione, ma si sta rivelando un elemento importante per le aziende private che, come Bulgari, sulla bellezza lavorano da più di un secolo”.
Per quanto concerne il restauro del mosaico, questo si è articolato in diverse fasi. I lavori sono stati a cura di Marina Piranomonte, direttrice delle Terme di Caracalla e Anna Borzomati. Il primo intervento è stato quello di una pulitura preliminare, successivamente si è proceduto al consolidamento del piano del mosaico e ad altri interventi finalizzati a evitare cedimenti. Attraverso la pulitura si è arrivati al recupero di numerose tessere interrate. Inoltre – ha spiegato Borzomati – erano presenti diverse stuccature di cemento risalenti agli anni ’40 che avevano accentuato il degrado del mosaico. Per quanto concerne alcune parti mancanti, queste sono state integrate con tessere originarie, recuperate con la setacciatura della terra.
Intanto Prosperetti ha aggiunto che la soprintendenza è in cerca di altri benefattori per il restauro dei due pilastri del Calidarium alti 37 metri.