FIRENZE – Nuove eccezionali acquisizione per il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze che si arricchisce di tre sculture trecentesche appartenute alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Si tratta di un Apostolo di Arnolfo di Cambio proveniente dall’antica facciata del Duomo di Firenze e due angeli reggidrappo di Tino da Camaino che facevano parte della tomba del vescovo Antonio d’Orso.
Sculture che erano apparse durante l’ultima Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, presentate dalla Galleria Mehringer Benappi e che, dopo un attenta valutazione sono state acquistate dall’Opera.
L’Apostolo in marmo di Arnolfo di Cambio, straordinario scultore e architetto, sarà collocato nella posizione per cui originariamente era stato realizzato, ovvero l’antica facciata del Duomo di Firenze, dalla quale fu rimosso nel 1587 quando la facciata venne distrutta per volere dei Medici, passando nell’Ottocento dai depositi dell’Opera di Santa Maria del Fiore nelle collezioni dei marchesi Torrigiani.
L’Apostolo, realizzato in marmo e alto circa 118 cm per 38,5 di larghezza, faceva parte del gruppo della Dormitio Virginis che si trovava nel timpano della porta meridionale della facciata del Duomo.
Il direttore del Museo Timothy Verdon ha affermato: “Quasi tutti gli altri elementi del gruppo della Dormitio Virginis esposto al Museo dell’Opera del Duomo sono copie e così il ritorno di questa importante scultura originale è particolarmente significativo per il Museo”.
Per quanto riguarda i due angeli reggidrappo, che come già specificato sono opera del maestro senese Tino di Camaino, erano stati realizzati per la tomba del vescovo Antonio d’Orso, risalente al 1321, per la controfacciata del Duomo di Firenze. Le due opere misurano rispettivamente 36,5 cm e 35 cm di altezza e 57,5 cm e 56,8 cm di larghezza alla base. Le due sculture saranno collocate nella Sala delle Navate del Museo.