TRENTO – Dopo una lunga e complessa indagine, condotta dai Carabinieri Tpc di Napoli e coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia, nel 2017 è stata individuata un’organizzazione criminale che ricettava beni preziosi rubati da luoghi di culto, istituti religiosi e biblioteche tra l’Alto Casertano e la provincia di Isernia.
Sono circa una ventina gli indagati, tra ladri, ricettatori e acquirenti, a cui sono imputabili ben 67 furti. Una trentina dei beni trafugati illegalmente sono stati recuperati nella casa-museo di un medico di Ciampino, dove i Carabinieri hanno ritrovato, oltre ai tre volumi dell’800 appartenenti alla Biblioteca Caproni di Trento, anche una pala d’altare raffigurante la “Dodicesima Stazione della Via Crucis: Gesù muore in croce”, rubata in Belgio nel 1980 e restituita due anni fa.
Di fondamentale importanza è risultata la comparazione delle immagini degli oggetti sequestrati con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Tpc.
I tre preziosi volumi verranno restituiti il 30 settembre alla Biblioteca Caproni di Trento, dal Comandante del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Napoli, maggiore Giampaolo Brasili, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Mirko Bisesti e del direttore dell’Archivio, Armando Tomasi. La cerimonia si svolgerà alle 10 presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento.
“La restituzione – si legge in una nota – avvalora l’importanza della collaborazione fra i Carabinieri e i responsabili degli Uffici Diocesani, sviluppata anche attraverso la divulgazione della pubblicazione ‘Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici’, realizzata nel 2014 dal Comando per La Tutela del Patrimonio Culturale e dalla Conferenza Episcopale Italiana. La pubblicazione, oltre a contenere consigli pratici per la difesa dei beni ecclesiastici dai furti, diffonde e valorizza le iniziative di catalogazione e censimento dei beni che le Diocesi, con grande impegno, stanno conducendo sul proprio patrimonio culturale”.