FIRENZE – Tornano, a partire dal 13 gennaio i “Dialoghi d’arte e cultura”, le conferenze settimanali del mercoledì alle Gallerie degli Uffizi, alle quali si potrà partecipare in diretta streaming sulla pagina Facebook ufficiale del Museo.
I nuovi venti appuntamenti sono curati da Fabrizio Paolucci, responsabile dell’arte classica e coordinatore delle iniziative scientifiche delle Gallerie degli Uffizi, e affronteranno aspetti dell’arte e della cultura da punti di vista nuovi ed inediti. Il ciclo di incontri è suddiviso in cinque diverse sezioni: “Dietro le quinte”, “Tesori dai depositi”, “Capolavori su carta”, “Laboratorio Universale” e il nuovo argomento “Gli Uffizi e il territorio”.
Le conferenze spaziano dalle collezioni degli Uffizi e del patrimonio della Toscana, a questioni più universali che riguardano la psicologia degli artisti, la museologia, le correnti artistiche.
Prenderanno parte specialisti e studiosi di fama: tra gli altri, il direttore del Museo Egizio di Torino Cristian Greco, il professor Alexander Heinemann dell’Università di Tübingen, il Soprintendente di Firenze Andrea Pessina, e quello di Mantova Gabriele Barucca, il direttore del Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani, la direttrice della clinica psichiatrica dell’Università di Pisa, Liliana Dell’Osso; il professor Lorenzo Gnocchi dell’Università di Firenze e il professor Fabrizio Lollini dell’Università di Bologna. Aprirà la serie la conferenza di Marco Riccomini sul tema del viaggio nei quadri degli Uffizi: un argomento che ci farà sognare, ora che gli spostamenti reali sono praticamente impossibili.
Spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “Abbiamo chiesto ai luminari della storia dell’arte e di diverse discipline di presentare temi originali, anche scottanti, che appassionano e fanno discutere. Si affronteranno millenni di arte e cultura, e lo streaming in diretta è un modo efficace e dinamico di portare questi argomenti a un pubblico sempre più globale, perché esteso a tutto il pianeta. Se i visitatori non possono più venire agli Uffizi, allora è compito nostro connetterci a loro.”