FIRENZE – “Il Santo che battezzò Cristo. Scene dalla vita di San Giovanni Battista”, questo il titolo della mostra virtuale che le Gallerie degli Uffizi propongono sul loro sito, in occasione della ricorrenza della nascita del santo al quale, più di ogni altro, l’arte occidentale ha dedicato attenzione e spazio.
Il Museo fiorentino rende omaggio al Battista con una narrazione sviluppata attraverso quindici opere della collezione, realizzate tra Trecento e Novecento, tra le quali capolavori di Leonardo, Raffaello, Bronzino, Veronese, e persino un’icona russa. Immensa, infatti, è la fortuna figurativa che San Giovanni ha raccolto dal Medio Evo fino al Novecento.
L’itinerario virtuale inizia con la pala d’altare del pittore giottesco Giovanni del Biondo; lungo il percorso si incontra il San Giovannino nel Deserto che Raffaello eseguì a Roma intorno al 1518, e quello di Andrea del Sarto, di bellezza struggente; le commoventi raffigurazioni della prima infanzia del Battista dipinte da Pontormo e Bronzino, e il Battesimo di Cristo, momento culminante (da qui l’appellativo appunto di “Battista”) rappresentato da dipinti di Verrocchio e Leonardo e di Veronese.
L’istante finale e tragico del martirio – la decollazione, ovvero la decapitazione di San Giovanni – è descritto senza risparmio di crudezza da Cranach il Vecchio e Alonso Berruguete.
Il momento scelto per il lancio dell’esposizione, il 24 giugno, come rammenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, è significativo.
“Nel Settecento – afferma Schmidt – gli Uffizi erano affollati un solo giorno all’anno. Quello della festa di San Giovanni, quando i fiorentini erano invitati a visitare le collezioni, aperte al pubblico nel 1769 dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena. Per Firenze è una festa religiosa ma anche civica e politica. Per gli Uffizi è un anniversario importante, e quest’anno ancora di più perché il museo ha appena riaperto le porte, dopo l’emergenza, ai visitatori e soprattutto ai fiorentini che stanno riappropriandosi della città e dei suoi tesori artistici. La mostra virtuale sulla figura di San Giovanni non è intesa solo come un omaggio al patrono cittadino, ma come un modo per festeggiare con tutti, a Firenze e nel mondo, una giornata di così grande significato per la città e per il nostro museo”.