Frank Uwe Laysiepen l’artista concettuale conosciuto con il nome di Ulay, e noto al grande pubblico per il lungo, e contrastato, sodalizio artistico e personale con Marina Abramovic, è morto domenica primo marzo a Lubiana, dove viveva dal 2009. Aveva 76 anni ed era malato di cancro da diversi anni.
Ulay, considerato uno dei più importanti artisti visivi contemporanei, ha lavorato nei campi della body art, delle performance e delle fotografie Polaroid. Marina Abramovic, l’artista serba, naturalizzata americana, che con Ulay ha condiviso un percorso artistico e sentimentale lungo un decennio, lo ha ricordato su Facebbok: “È con grande tristezza che ho saputo della morte del mio amico ed ex partner Ulay oggi. Era un artista e un essere umano eccezionale che ci mancheranno profondamente. In questo giorno, è confortante sapere che la sua arte e il suo retaggio vivranno per sempre”.
I due artisti erano stati profondamente legati per un lungo periodo durante il quale avevano sperimentato insieme forme artistiche performative innovative e di grande successo. Anche se l’ultimo l’incontro, al Moma di New York nel 2010 in occasione di una performance dell’Abramovic, avvenuto a relazione già conclusa e dopo lunghe diatribe anche legali che avevano caratterizzato il post addio, era stato forse il più emozionante. I due artisti si erano infatti “sfidati” in un lunghissimo minuto in assoluto silenzio seduti uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi. La stessa performance realizzata dall’Abramovic che rimase 736 ore ferma a fissare i visitatori che si sedevano di fronte a lei. Ma di fronte all’ex compagno di vita e di arte, la performance aveva assunto tutt’altro emozionante valore.