PADOVA – “Van Gogh. I colori della vita”, a cura di Marco Goldin, si annuncia come una vera e propria ricostruzione, passo dopo passo, della vita e dell’opera di Van Gogh, ma anche del suo tempo. Si tratta della più intensa esposizione di opere dell’Olandese mai organizzata in Italia, con 78 produzioni di Van Gogh tra dipinti e disegni, affiancate da una selezione di una ulteriore quindicina di capolavori di artisti, a partire ovviamente da Millet, passando tra gli altri per Gauguin, Seurat, Signac, Hiroshige e i giapponesi, a lui precisamente collegati. O come nel caso delle tre grandi, splendide tele di Francis Bacon a inizio percorso, a indicare come la figura dello stesso Van Gogh abbia agito anche sui grandissimi del XX secolo.
Nella mostra “rivivrà” inoltre un’opera dell’Olandese cancellata da un bombardamento nel corso della Seconda guerra mondiale. Si tratta di un olio di formato quasi quadrato, di circa 50 centimetri per lato, intitolato “Il pittore sulla strada di Tarascona”. Dipinto da Van Gogh nell’estate del 1888, è di poco successivo alla serie memorabile con i campi di grano nella pianura della Crau e attorno all’abbazia di Montmajour, nei pressi di Arles. Tra l’altro, due di questi campi di grano saranno presenti nella quarta sezione della mostra padovana.
L’opera “Il pittore sulla strada di Tarascona” era conservata nel Kaiser Friedrich Museum sino a quando a distruggerla giunse uno dei tanti bombardamenti alleati su Magdeburgo, sul finire della Seconda guerra mondiale.
Al San Gaetano è proprio da questo quadro invisibile perché non più visibile, che prende avvio il percorso della mostra e lo fa grazie all’opera di un altro artista, Francis Bacon, che ha saputo trarre alcune tele meravigliose ispirandosi proprio all’immagine dell’opera cancellata dalle bombe.
“Bacon – spiega Marco Goldin – pensava a rendergli omaggio, poiché dentro di sé aveva sempre idolatrato quell’olandese finito male in terra di Francia, in mezzo ai campi di grano. Rendergli omaggio come si fa sì con il proprio eroe, ma l’eroe di tutti, quando la singolarità dell’esperienza diventa quella di una moltitudine. Cominciò così a concepire alcune immagini, il loro senso, la loro verità. In quella fascinazione che aveva per realizzare i suoi tanto particolari ritratti, tali da rendere perfino i respiri di una persona, le pulsazioni del suo cuore, il ritmo. Difficile, così difficile fare ritratti per Bacon – così come lo era stato per Van Gogh – perché si trattava di arrivare a toccare lo spirito che una persona emanava da sé. Nel viso, l’infinito del tempo che parte dalla vita”.
La mostra sarà anche il logico completamento del libro che Marco Goldin sta finendo di scrivere. Edito da La nave di Teseo e intitolato “Vita di Van Gogh attraverso le lettere”, sarà in libreria a partire dal prossimo mese di ottobre e dunque giungerà in tempo per l’apertura della mostra padovana.
Per effetto delle normative post coronavirus, potrà entrare in mostra appena un terzo del pubblico che avrebbe potuto accedervi in epoca pre-Covid. Aspetto che, per altro, assicurerà ai visitatori l’opportunità di non incorrere in alcun affollamento, potendo anzi ammirare i capolavori riuniti nel Centro San Gaetano di Padova con tutto l’agio possibile.
È naturalmente più che consigliabile giungere alla mostra avendo già prenotato giorno e fascia oraria d’ingresso. Le prenotazioni prenderanno il via martedì 1 settembre al call center 0422.429999, www.lineadombra.it.