ST. TROPEZ –“Una vergine folle è nascosta nel mio cuore di donna, nascosta e domata, un’anima selvaggia e un’erba folle, con la tendenza a ribellarsi e a sperimentare”
Niki de Saint Palle è stata una delle più famose artiste del Novecento. Un’artista profondamente femminile e femminista allo stesso tempo. Femminilità e femminismo si intrecciano nella sua vita e nelle sue opere, in un’ambivalenza che caratterizza la donna e l’artista . “Io voglio essere superiore: avere i privilegi degli uomini e in più conservare quelli della femminilità, continuando a portare de bei cappelli” – amava raccontare. E’ stata una pioniera della scultura monumentale, riservata solo agli uomini.
A quasi ventanni dalla sua morte (1930-2002) la Francia riscopre il talento di questa eterna ribelle e della sua opera eclettica.
La liberté à tous prix
La mostra La liberté à tous prix , appena inaugurata a St. Tropez dalla Fondazione Linda e Guy Peters, aperta fino al 14 novembre 2021, ci porta nel suo esuberante, provocante immaginario.
Nel corso della mostra, incontriamo donne giganti e fuori forma, emancipate da ogni canone estetico, che ci fanno riflettere sul ruolo della donna nella nostra società. Le sue Nana non sembrano le donne degli anni 60. Sono forti, ispirate alla sua amica Ciance, una giovane donna russa prosperosa, in sintonia con il suo corpo e simbolizza la donna felice e libera. Les Nanas rappresentano donne libere, detentrici di potere. Danzano e si esprimono liberamente, sono un inno alla femminilità gioiosa, libera di esprimersi fuori dagli schemi e distante da ogni omologazione. Questo esercito di Nana porta la sua lotta di donna libera, uguale agli uomini e con gli stessi diritti degli uomini . Le Nana così colorate, gioiose e potenti sono l’espressione di un femminismo sorridente e individualista. “Volevo il mondo e il mondo allora apparteneva agli uomini” – diceva. Già negli anni Cinquanta, l’artista non guarda più alla famiglia come un valore. Anzi, rifugge dal modello materno. A proposito della madre, delle zie con le quali è cresciuta, dice: “Non volevo diventare come loro, angeli del focolare. Avete accettato ciò che vi era stato trasmesso dai vostri genitori: la religione, i ruoli maschile e femminile, le idee sulla società e la sicurezza. Invece io passerò la vita a farmi domande, mi innamorerò del punto interrogativo. Una donna può essere una regina, ma nel suo alveare, e basta”.
L’arte per esorcizzare i suoi demoni
Ha 18 anni quando scappa con il primo marito, Harry Matthews, da cui avrà un figlio giovanissima, non sposata. Ma l’incontro decisivo della sua vita è quello con lo scultore Jean Tinguely, con il quale condividerà tutto, stretti in un amore viscerale fino alla morte dell’artista svizzero, nel 1991.
Fino a 64 anni ha nascosto gli abusi sessuali da parte del padre: “Attenzione alla famiglia, attenzione agli amici della famiglia” – ammoniva gli amici. “Sono i più vicini che fanno più del male”.
Attraverso la sua arte ha cercato di esorcizzare i suoi demoni. La mostra rappresenta una scoperta di molti aspetti della sua poliedrica produzione: le Madri divoratrici, grottesche, terrorizzanti, castranti, l’altra faccia del potere, creature bizzarre e divertenti del suo immaginario, draghi, gatti, serpenti, simbolo di seduzione e ambivalenza, uccelli, che simbolizzano la libertà e l’indipendenza, tararughe espressione di forze profonde. Un viaggio acrobatico immersi in un esplosione di colori vivaci, forme, creatività.
Artista raffinata ma guerriera, faceva esplodere barattoli di vernice tirando con una carabina. “In ogni cuore umano – raccontava – esiste la volontà di distruggere. Distruggere significa esistere”.
Profondamente legata all’Italia, dove ha vissuto i suoi ultimi vent’anni di vita e lasciato il suo testamento simbolico nel famoso, visionario, spettacolare giardino dei Tarocchi di Capalbio (1979) con uno stuolo di monumentali fantastiche creature policrome alte fino a quindici metri che evocano gli Arcani maggiori delle carte dei tarocchi.
22 gigantesche strutture che si ergono nella natura mediterranea in tutta la loro grandiosità esoterica. Un labirinto dell’anima, costruito in vent’anni di lavoro collettivo, in cui è vale la pena perdersi, un giardino di gioia, un piccolo angolo di paradiso come lei amava definirlo.
Vademecum
La liberté à tous prix
10 settembre – 14 novembre 2021
28 Boulevard Vasserot
Places des Lices
Saint -Tropez
info@fondationlgp.com
aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 chiuso domenica pomeriggio e lunedì