VENEZIA – “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo” è un evento di respiro internazionale, un’esposizione mai vista finora con un testimonial d’eccezione del panorama artistico-culturale italiano, Vittorio Sgarbi, voce delle audioguide gratuite che accompagneranno i visitatori in un percorso dove arte, artigianato di bottega e scuola trovano nell’arazzo l’espressione più preziosa e antica e, al contempo, mai così moderna e attuale.
La mostra, che aprirà i battenti il prossimo 1 novembre a Palazzo Zaguri in Campo San Maurizio a Venezia.
Quando Vassily Kandinsky, precursore e fondatore della pittura astratta, nel 1925 dipinse Rosso, Giallo, Blu mai avrebbe immaginato che un italiano, innamorato dell’arte contemporanea, del suo quadro avrebbe fatto un arazzo talmente bello da sembrare un dipinto. Nei quattro piani del Palazzo verranno esposti cento arazzi, per la maggior parte provenienti da una delle ultime arazzerie italiane, quella fondata nel 1960 da Ugo Scassa, il cui sogno, mai realizzato in vita, era proprio di esporre le proprie opere a Venezia.
Kandinskij, Botero, De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Wharol, sono solo alcuni dei grandi maestri presenti in mostra. Perfino Renzo Piano fece “tradurre” alcuni suoi disegni con questa tecnica.
Si tratta di opere capaci di stupire e “catturare” chiunque, per la finezza dell’ordito, la maestria nel miscelarne i colori sulla tela, filo dopo filo, intreccio dopo intreccio, per dar vita a capolavori che hanno arredato i grandi saloni delle feste nella grande stagione delle turbonavi italiane, dalla Leonardo alla Michelangelo passando per la Raffaello.
Per evocare il mondo scintillante dei viaggi transoceanici dei primi del Novecento, saranno proiettate parti e immagini del film “La leggenda del pianista sull’oceano” così che percezione visiva e uditiva traportino il visitatore in mezzo al mare, in un clima fiabesco e quasi surreale.
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