VENEZIA – Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha partecipato il 27 maggio all’inaugurazione del Padiglione Italia della 15/ma mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia all’Arsenale, dove erano presenti, oltre al Presidente della Biennale, Paolo Baratta, al curatore Alejandro Aravena, anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il governatore del Veneto Luca Zaia e gli architetti di Tam Associati che hanno firmato il progetto del padiglione.
Qui il ministro ha voluto sottolineare l’importanza della battaglia per il recupero delle periferie. “Il XXI secolo sarà quello delle periferie — ha detto il ministro —. Nel XX secolo abbiamo recuperato i centri storici vincendo la battaglia; ora dobbiamo preoccuparci del riuso delle periferie. Dobbiamo intervenire e fare in modo che la gente abbia piacere ad andare dal centro in periferia”. “Certo, ci sono cose brutte nelle periferie – ha detto Franceschini – ma ci sono anche molte cose belle”. Il ministro ha anche sottolineato la questione legata ai possibili vincoli che potrebbero riguardare tutte le aree urbane periferiche anteriori al 1945-46. Infine ha ricordato la necessità di fare un lavoro comune con le sovrintendenze in quanto non si può pensare di mettere vincoli su tutto o non metterne alcuno.
Sul tema delle periferie ha posto l’attenzione anche il sindaco Brugnaro indicando il valore per il futuro di Venezia dei progetti di recupero dell’area di Marghera.
Franceschini ha inoltre presenziato la cerimonia per l’apertura delle rinnovate sale di Palazzo Reale e della Galleria Napoleonica, con opere di Antonio Canova, al Museo Correr a Venezia. In questa occasione il ministro ha parlato di Art Bonus, ricordando che finora sono stati raccolti 80 milioni di euro, grazie a 2.400 donatori dall’Art Bonus, l’incentivo fiscale per le donazioni a favore del mondo della cultura.