ROMA – L’8 dicembre 2021 apre, per la prima volta al pubblico, il complesso della Serra Moresca a Villa Torlonia.
Il complesso, la cui architettura è ispirata all’Alhambra di Granada, torna alla sua originaria bellezza dopo due fasi di restauro, condotte dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
“Oggi si restituisce ai cittadini un gioiello della nostra città dentro un progetto di valorizzazione dell’intera Villa. – Ha commentato il neosindaco di Roma Roberto Gualtieri – Una ricchezza che ridiamo a Roma, grazie a un lavoro magnifico, concluso dopo tanto tempo. Ora riportiamo la bellezza in questo luogo, che farà parte del circuito didattico-museale cittadino”.
La storia del complesso
Il complesso della Serra e Torre Moresca, con annessa Grotta artificiale, è stato progettato intorno al 1839 dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli e concluso, con le decorazioni di Giacomo Caneva, nel 1841.
La Serra vera e propria è un padiglione da giardino con una struttura in peperino e un largo uso del ferro, della ghisa e di vetrate policrome, destinata ad accogliere piante esotiche e rare, ma anche eventi spettacolari, come testimoniato dalla presenza di un vano seminascosto, interno alla grande sala, destinato all’orchestra.
La Torre era invece riservata a incontri più intimi, per pochi partecipanti, invitati dal Principe nella sontuosa sala da pranzo dell’ultimo piano, caratterizzato da ampie finestre con intelaiature in ghisa e vetri colorati e da pareti riccamente decorate da stucchi policromi. La sala aveva al centro un divano che, mediante l’azione di un meccanismo, poteva sollevarsi verso il soffitto, mentre dal piano sottostante saliva un tavolo imbandito che doveva sorprendere e impressionare gli ospiti del Principe.
Tra la Torre e la Serra, Jappelli aveva poi costruito una Grotta artificiale, retta da strutture in legno e stucco, oggi non più esistenti, con laghetti e percorsi in legno sospesi – solo in parte conservati – pensata come il luogo della Ninfa (“Nymphae Loci”) e quindi un luogo naturale e ricco di acque, che doveva destare meraviglia e stupore a chiunque l’attraversasse.
Il recupero
Il recupero della struttura è stato articolato in due fasi: la prima, tra il 2007 e il 2013, ha riguardato tutto l’edificio che era in condizione di fortissimo degrado, per cui è stato ripristinato fedelmente il suo assetto originario, sia nella parte strutturale che in quella decorativa.
Nella seconda fase, da poco conclusa, oltre a ulteriori interventi conservativi sulla Serra, si è invece provveduto all’allestimento e messa in esercizio dell’intero complesso come spazio museale.
Gli interventi conservativi, riguardanti in particolare la Serra e l’area verde circostante, che ha richiesto una grossa opera di bonifica a causa della vegetazione infestante, hanno preso avvio nel mese di giugno, mentre i lavori di allestimento, su progetto dell’architetto Maria Cristina Tullio, sono iniziati nel mese di settembre per concludersi con l’apertura odierna. Questi ultimi lavori sono stati effettuati sotto la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed eseguiti da Zètema Progetto Cultura.
L’allestimento
Basato su uno studio accurato della documentazione grafica e fotografica e sulle descrizioni dei luoghi di Giuseppe Checchetelli, l’allestimento odierno della Serra Moresca ne mette in risalto le caratteristiche architettoniche originarie.
Assecondando le impostazioni storiche, il progetto ha previsto, nello spazio interno della Serra, il ripristino della fontana esistente e l’inserimento dell’attrezzatura tecnica necessaria per ospitare il pubblico e per allestire una raccolta di Palme, Agavi, Ananas e Aloe, scelte fra le specie che erano già state introdotte nel nostro paese nel secolo XIX, cioè all’epoca di Jappelli.
Le piante inserite sono disposte al centro dello spazio e davanti alla parete in muratura, in vasconi di ferro. L’accoglienza del pubblico è gestita nell’emiciclo d’ingresso, arredato con mobili disegnati ad hoc e realizzati in ferro, in consonanza con la struttura dell’edificio.
Particolare attenzione è stata posta all’illuminazione degli spazi, sia per garantire i lumen di sicurezza necessari sia per valorizzare le piante e il sito.
Alla “Nymphae Loci” è stata restituita l’atmosfera originaria della grotta che la copriva, ripristinando e arricchendo i rivoli d’acqua che alimentano i due laghetti esistenti e inserendo nel secondo alcune ninfee, piante ossigenanti e fiori di loto.
Una pavimentazione in assemblato di legno posta fra la Torre e i laghetti, permetterà di ospitare incontri di didattica ambientale o piccoli spettacoli, mentre il progetto d’illuminazione scenograficamente mirato, evidenzia i resti della grotta con luce calda.
Orari di apertura
Inserito nel circuito dei Musei di Villa Torlonia, il complesso della Serra Moresca sarà aperto al pubblico da mercoledì 8 dicembre con un orario, in vigore fino al 31 marzo, che andrà dalle ore 10:00 alle ore 16:00, dal martedì alla domenica (chiusura il lunedì). A partire dal 1° aprile e fino al 30 settembre, l’orario di apertura sarà invece dalle 10:00 alle 19:00 con l’eccezione di luglio e agosto in cui il complesso rimarrà chiuso per ragioni climatiche.
I biglietti del costo di 4 € (intero) o 3 € (ridotto) potranno essere acquistati direttamente alla biglietteria della Serra Moresca o a quella del Casino Nobile. Sarà possibile anche pre-acquistarli online su www.museivillatorlonia.it e www.museiincomuneroma.it (con supplemento di1 €) o chiamando il call center 060608, attivo tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00. Ingresso gratuito con la MIC card.
E’ prevista un’ampia programmazione didattica con visite guidate per gruppi e attività rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, sia di Roma e Città Metropolitana che di tutto il territorio nazionale. Lo spazio interno della Serra e quello esterno adiacente potranno inoltre ospitare mostre, fiere tematiche e altri tipi di eventi culturali, così come sarà possibile organizzare attività laboratoriali o piccoli spettacoli d’intrattenimento nell’area adiacente, all’aperto, nella Grotta.