ROMA – Il critico d’arte continua la sua missione, ormai siamo alla terza puntata. Su Facebook è stato pubblicato un nuovo video, questa volta Sgarbi però ha un intoppo proprio sulla strada per Parigi. ”Sono per strada – dice Sgarbi nel video – sto andando a prendere la Monna Lisa, ma sono fermo perché c’è qualcuno che blocca la strada, qualcuno che non conosce il codice stradale”. Ad ostacolare il cammino di Sgarbi è infatti un gregge di capre. Ed ecco che parte il celebre insulto: “Capra!Capra! Capra!”.
Intanto Silvano Vinceti, ricercatore e studioso di arte, promotore della campagna per il rientro della Gioconda nel 2013 a cento anni dal suo ritrovamento, in relazione alla #missionemonnalisa, ha commentato: “sarei felicissimo se si potesse realizzare questo obiettivo. Non credo che sia minimamente possibile. Temo che lo storico dell’arte sia stato vittima di un colpo di sole, o di un momentaneo delirio di grandezza. Basta leggere la lettera che il direttore generale francese dei beni culturali mi scrisse per accantonare ogni speranza”.
Nel 2011 infatti il Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali, presieduto da Silvano Vinceti, iniziò una campagna per il rientro, per un breve periodo, della Gioconda in Italia nel 2013, in corrispondenza con il suo ritrovamento nel 1913 a Firenze, dopo il furto commesso al Louvre da Vincenzo Peruggia. Il
Comitato raccolse più di 150.000 firme e scrisse all’allora ministro dei Beni culturali francese. A Vinceti rispose lapidario il direttore generale dei beni culturali Vincent Beriot: “la Gioconda non è disponibile, non si muove da Parigi”.
Vinceti scrive in un comunicato: “leggo che il mio amico Sgarbi ha affermato che lui farà sicuramente rientrare la Gioconda in Italia. Se Sgarbi farà rientrare il famoso dipinto in Italia, metterò la sua foto sul mio comodino e ogni sera gli dedicherò alcune preghiere”.