ROMA – Dal 22 luglio al 30 agosto 2020 al Wegil di Roma, in Trastevere, è visibile HIC SUNT LEONES, il nuovo progetto multimediale dell’artista e scrittore Max Papeschi. La mostra, a cura di Gianluca Marziani, è promossa dalla Regione Lazio, organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione Maimeri e l’art director Flavia Vago e prodotta da GV Srl.
Un’installazione multimediale site-specific di Max Papeschi mette in scena l’originalissima parodia del Ventennio fascista di quest’artista, le cui opere – dallo stile inconfondibile e al passo con i tempi – si distinguono per il sarcasmo arguto e inesorabile. L’esposizione raccoglie un video d’arte creato in collaborazione con Maurizio Temporin, cinque stampe realizzate con il collage digitale (la tecnica di cui Papeschi è pioniere) e due cut-out figures, ultima sua frontiera installativa. L’artista demolisce il mito autoritario fascista attraverso provocatori accostamenti che rivelano la quotidiana “banalità del male” in cui siamo. Le sue opere invitano a ridere dei “leones”, passati e presenti, dissacrando il loro messaggio. Attraverso la tecnica della digital-art Papeschi ci fa entrare in nuovi scenari allegorici popolati da potenti figure infantili che mirano al dialogo con il nostro inconscio.
Non a caso il curatore Gianluca Marziani ha accennato alla storia della costruzione che ospita la mostra: in origine il Wegil si chiamava GIL ed era La Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL). Risale al 1933 e fu commissionata dall’Opera Nazionale Balilla (ONB) all’architetto Luigi Moretti come Casa dei Balilla. Il rinnovato hub di Trastevere risulta così essere il ventre più significato che possa ospitare tale rivoluzionario messaggio visivo. Max Papeschi ha uno stile simbolico essenziale e diretto, che attraverso la digital-art – nota e amata soprattutto dai più giovani – accosta simboli distruttivi a popolari immagini patinate. Il risultato è una radiografia del non visibile: l’orrore delle nostre ombre interiori. Ad esempio: Topo Gigio, che l’artista identifica quale emblema nazionale del Bene, è in tenuta marziale in HIC SUNT LEONES, Mickey Mouse indossa la divisa nazista in NaziFuckingMouse. La provocazione di Papeschi non si compie attraverso la singola opera bensì in una serie di creazioni che raccontano la nostra storia fatta di epocali tragedie, dittatori, follie collettive, derive drammatiche del capitalismo. Papeschi è diretto, semplice e molto probabilmente vedrà crescere la sua fama soprattutto grazie alle nuove generazioni.
A completare il percorso espositivo, una selezione di sessanta opere tra le più celebri della produzione papeschiana – da NaziSexyMouse a Just Married, passando per i progetti La Sociétè du Spectacle e From Hiroshima with Love, fino ai più recenti The Leader is Present e The Golden Cage – e il video d’arte It’s All DEVO, sempre in collaborazione con Maurizio Tamporin, creato per l’omonimo brano di Gerald Casale, cantautore statunitense dei DEVO. Da non perdere quest’estate.
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Vademecum
HIC SUNT LEONES di Max Papeschi
WEGIL
Trastevere – Largo Ascianghi, 5, Roma
Apertura al pubblico
22 luglio – 30 agosto 2020
tutti i giorni ore 10 – 19
Chiusura 15 agosto 2020
Biglietto
Intero 6 euro; ridotto 3 euro
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente e per i possessori di LAZIO YOUth CARD che offre opportunità e agevolazioni agli under 30 residenti o domiciliati nella Regione Lazio.
Acquisto biglietti online su www.liveticket.it/wegil
Info
www.wegil.it; info@wegil.it
tel. 334 6841506 (tutti i giorni ore 10 -19)
Facebook /WEGILTrastevere
Instagram/WEGIL
Twitter/wegiltrastevere
Ente promotore
Regione Lazio
Organizzazione
LAZIOcrea S.p.a. in collaborazione con
Fondazione Maimeri e Flavia Vago e
prodotta da GV Srl
A cura di
Gianluca Marziani
Media partner
Arte.it e Radio Rock