ROMA – Sono tanti e attuali i temi trattati in questa 62esima edizione del World Press Photo, il contest di fotogiornalismo tra i più importantì a livello internazionale: dall’immigrazione all’inquinamento, dalle tradizioni sociali e religiose alle diversità.
Al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 25 aprile fino al 26 maggio 2019, è possibile ammirare le immagini premiate insieme alle altre finaliste del concorso, che ha visto la partecipazione di 4,783 fotografi da 129 paesi diversi che hanno presentato un totale di 78,801 immagini.
Una giuria indipendente composta, con un numero eguale di uomini e donne, da esperti del settore e presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente Visuals e Immersive Experiences presso National Geographic, ha selezionato anche quest’anno i partecipanti al World Press Photo Contest 2019.
Il Premio ha presentato quest’anno anche una nuova sezione dedicata al Digital Storytelling e ai linguaggi giornalistici più attuali, fruibili via smartphone e tablet.
John Moore è risultato il vincitore della foto dell’anno dell’edizione 2019 del World Press Photo con lo scatto Crying Girl on the Border, che mostra la piccola Yanela Sánchez, originaria dell’Honduras, che si dispera mentre lei e la madre Sandra Sánchez vengono arrestate da agenti della polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas, il 12 giugno 2018.
Francesco Zizola, vincitore del World Press Photo of the Year nel 1996 e direttore creativo di 10b Photography ha così commentato: “Si tratta di uno scatto che suscita una grande emozione, una scena straziante che diventa il simbolo della crisi dei bambini migranti separati dai genitori, situazione che il fotografo John Moore documenta da dieci anni al confine tra Messico e Stati Uniti” .
Il premio World Press Photo Story of the Year, è stato invece vinto da Pieter Ten Hoopen con The Migrant Caravan. Lo scatto mostra un gruppo di persone che corre verso un camion che si è fermato per dare loro un passaggio, fuori Tapanatepec, in Messico, il 30 ottobre 2018, per raggiungere gli Stati Uniti.
Sono stati inoltre premiati quattro italiani: Marco Gualazzini, 1° premio sezione Ambiente, con il suo reportage sulla grave crisi umanitaria in corso lungo il bacino del Lago Ciad, Lorenzo Tugnoli, 1° premio, reportage, sezione Notizie Generali, con La crisi in Yemen, Daniele Volpe, 2° premio, foto singole, sezione Notizie Generali con Still Life Volcano, e Matteo Delbò con la giornalista Chiara Avesani, 3° premio, short, sezione Digital Storytelling.
“Oggi, la Fondazione World Press Photo – ha spiegato Lars Boering, managing director della Fondazione – presenta le migliori immagini e le produzioni che hanno contribuito a costruire l’identità del giornalismo visivo dell’anno appena trascorso e, attraverso le immagini, si impegna ogni anno a portare in primo piano le storie e gli eventi cruciali del nostro tempo. In un epoca dominata dalle fake news, il bisogno di immagini e storie veritiere alle quali poter credere non è mai stato così forte, ed è per questo che siamo orgogliosi di premiare questi fotogiornalisti e narratori digitali. Non vediamo l’ora di condividere il loro lavoro con il resto del mondo, grazie alla mostra itinerante World Press Photo Exhibition 2019.”
La mostra, dopo Roma, approderà a Matera, Capitale della cultura 2019. Mentre il prossimo autunno sarà al Festival di Internazionale di Ferrara.