OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale
venerdì 19 agosto, ore 21.00
Triennale di Milano
OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale
The Kalwelt Project
The Kalweit Project è il nuovo progetto di Georgeanne Kalweit, voce dei Delta V dal 2001 al 2004. Formatosi nell’aprile 2015 con la collaborazione di tre musicisti della provincia di Lecce, il progetto è un’evoluzione del precedente ‘Kalweit and the Spokes’ nel quale la cantante e pittrice statunitense incontrava il sound della batteria di Mauro Sansone e la chitarra di Leziero Rescigno. La ricerca del suono e la sperimentazione che strizza l’occhio all’elettronica sono alla base di questa nuova avventura che Georgeanne intraprende con Manuel Fontana alla batteria, Pierluigi Papadia alla chitarra e Giammarco Magno al basso, organo, elettronica e cori.
sabato 20 agosto, ore 21.00
Triennale di Milano
OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale
in collaborazione con PONDEROSA MUSIC & ART
Un programma di ampio respiro internazionale e aperto alle molteplici visioni musicali contemporanee quello che la Triennale di Milano, in collaborazione con Ponderosa Music & Art, propone nello splendido giardino della Triennale, tra il 24 giugno e il 27 agosto.
Due mesi di concerti scanditi da 18 appuntamenti in 9 week-end, di cui uno dedicato alla musiche africane selezionate da Contaminafro, con progetti musicali che spaziano dal modern jazz alla sperimentazione elettroacustica, dalla cinematica al soul, dal post-punk al folk sciamanico.
In consonanza con i temi della XXI Esposizione Internazionale che puntano a decifrare l’eterogeneità degli approcci artistici e le diverse progettualità del presente, la rassegna prevede musicisti in formazioni non convenzionali, ma sempre coinvolgenti e di grande impatto emozionale.
Isaya
Definite le due «Calamity Jane» dei nostri giorni, le «pistolere» francesi Isaya, le gemelle Caroline e Jessica, originarie di Aix-en-Provence, sprizzano una straor-dinaria energia sonora. E con lo sguardo rivolto oltreoceano, in particolare verso la Louisiana, propongono un folk sciamanico sul filo di una vocalità che, senza mai passare inosservata, tiene in equilibrio bluegrass e soul, Johnny Cash e Ja-nis Joplin, The Doors e le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino, una delle loro grandi passioni. Le due gemelle sembrano, quindi, guardarci dall’alto di un pagliaio in una città fantasma della profonda America che si potrebbe tranquilla-mente chiamare Brocéliande. Debuttanti con la Emi a soli sedici anni, il primo al-bum del duo Isaya risale al 2013 e s’intitola Dead or Alive, I’ll Get You Back, di-sco composto da otto pezzi inediti con cui le due giovani artiste si sono poste all’attenzione della stampa e dell’industria come un duo da tenere assolutamente d’occhio anche nei prossimi anni.
venerdì 26 agosto, ore 21.00
Triennale di Milano
OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale
Wallis Bird
La giovane artista irlandese Wallis Bird segna un’altra svolta nella sua carriera, costruita con caparbietà e pochi compromessi nonostante un terribile incidente con un tosaerba alla mano che ha caratterizzato il suo originale e virtuoso modo di suonare la chitarra. Selvaggia, imprevedibile e contraddittoria, Wallis Bird è musicista portatrice di una energia talmente pura e viscerale che potrebbe far ri-partire un’intera economia.
sabato 27 agosto, ore 21.00
Triennale di Milano
OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale
Dominic Miller
Dominic Miller è uno dei chitarristi più importanti e apprezzati della scena interna-zionale. A partire dai primi anni ’80 è stato uno dei più ricercati session men, e l’elenco degli artisti con cui ha lavorato è impressionante, a partire dai Chieftains fino ad arrivare a Tina Turner. La sua carriera ha avuto una svolta cruciale nel 1991 quando STING lo chiamò per The Soul Cages; da allora Dominic è stato coinvolto in tutti gli album dell’ex Police ed ha suonato live con lui in più di mille occasioni. Tant’è che STING lo ha definito come “la mia mano destra e la mia mano sinistra, mani che danno vita a tutto quello che le mie goffe dita non sanno suonare”.
XXI Triennale International Exhibition. 21st Century. Design After Design – I FILM
lunedì 22 agosto, ore 21.15
Spazio Oberdan
Die neue Wohnung (Hans Richter, 1930, 20’)
In copia restaurata, un rarissimo documentario in cui Richter mostra esempi della nuova architettura razionalista degli anni Tenta, luminosa e funzionale, contrapposta allo stile tetro e pesante di stampo ottocentesco.
Animal Normal – Conversazioni con Yona Friedman (Caroline Cros, Antoine De Roux, 2007-2014, 48’)
La conversazione dei due registi con Yona Friedman, architetto, designer e urbanista ungherese naturalizzato francese. L’incontro, arricchito da numerose sequenze dell’artista al lavoro e delle sue opere più importanti, è avvenuto nell’appartamento parigino di Friedman e ci permette di scoprire un pensiero generoso in cui l’individuo torna a essere artefice responsabile del miglioramento del proprio ambiente.
mercoledì 24 agosto, ore 19.00
Spazio Oberdan
Fuocoammare (Gianfranco Rosi, 2016, 107’)
Gianfranco Rosi racconta Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino che va a scuola, ama tirare sassi con la fionda che si è costruito e andare a caccia di uccelli. Preferisce giocare sulla terraferma anche se tutto, attorno a lui, parla di mare e di quelle migliaia di donne, uomini e bambini che quel mare, negli ultimi vent’anni, hanno cercato di attraversarlo alla ricerca di una vita degna di questo nome trovandovi spesso, troppo spesso, la morte.
sabato 27 agosto, ore 19.00
Spazio Oberdan
Gaudí – Le Mystere de la Sagrada Familia (Stefan Haupt, 2012, 90’)
La Sagrada Familia di Barcellona, un progetto architettonico unico e affascinante dovuto al geniale Antoni Gaudí. La storia di questo edificio, iniziato nel 1882 e ancora in costruzione è il punto di partenza di un film sul mistero dell’atto creativo, sulla potenza creatrice dell’uomo.
domenica 28 agosto, ore 17.00
Spazio Oberdan
How Much Does Your Building Weigh, Mr. Foster? (Carlos Cercas, Norberto Lopez Amado, 2010, 78’)
Il documentario sulla vita e l’opera di Sir Norman Foster è un film sulla forza di volontà di un uomo che è riuscito a superare ogni sfida postagli dalla vita. Un uomo nato in una famiglia di umili origini nei sobborghi di Manchester che è arrivato a essere uno dei migliori architetti al mondo. La sua carriera professionale è costellata di opere uniche: la ricostruzione del Reichstag a Berlino, l’edificio Hearst a New York, il viadotto Millau (il ponte più alto sulla terra), l’aeroporto di Shangai (l’edificio più grande mai costruito), ma non solo. Il film ci racconta di un uomo capace di affrontare sfide ancora più grandi di quelle architettoniche: la tragedia per la scomparsa della prima moglie; il cancro e la sua vittoria su di esso; l’infarto in tarda età e il pieno recupero. Il titolo del film deriva da una domanda che l’architetto-ingegnere-inventore-designer Richard Buckmister Fuller pose a Norman Foster: «Quanto pesa il suo edificio Signor Foster?». Da questa domanda Foster iniziò a riflettere sul proprio lavoro ed iniziò così una nuova fase della propria carriera.
martedì 30 agosto, ore 19.00
Spazio Oberdan
Antologia 2 corti Ugo La Pietra (68’, edizioni restaurate):
Per oggi basta (Ugo La Pietra, 1974, 11’)
Uno dei manifesti del progetto “disequilibrante” teorizzato dall’artista nel 1967.
Spazio reale e spazio virtuale (Ugo La Pietra, 1979, 20’)
Una serie di brevi interviste a Gae Aulenti, Bruno Munari, Virgilio Vercelloni, Aldo Grasso, Gillo Dorfles e molti altri artisti e critici sullo stato della Triennale di Milano.
La ricerca della mia identità (Ugo La Pietra, 1975, 7’)
Un viaggio fotografico nella propria storia individuale alla ricerca della propria identità.
Il disequilibrista (Matteo Giacomelli, 2007, 30’)
Un documentario sull’artista Ugo La Pietra e sul concetto di disequilibrio che informa molta della sua opera. Disequilibrare, spostare l’asse del proprio sguardo così da poter rileggere la realtà in modo autentico.