Arriva da domani, 22 luglio, a Palazzo Reale a Milano la personale di Valerio Berruti: sculture monumentali, installazioni, video e una vera e propria giostra sulla quale salire e con cui Valerio Berruti vuole condurre nel suo mondo i visitatori, partendo proprio dall’infanzia.
Nato ad Alba nel 1977, Berruti è raccontato dal progetto espositivo di Nicolas Ballario e la mostra Valerio Berruti. More than kids, promossa dal Comune di Milano – Cultura, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con Piuma e con il sostegno della Fondazione Ferrero (che ha organizzato ad Alba un’esposizione che si è chiusa il 4 luglio 2025 con opere inedite e site-specific dell’artista, insieme ad alcuni lavori preparatori in anticipazione della mostra milanese) vuole essere un viaggio all’interno della poetica dell’artista attraverso opere cardine della sua produzione – come la grande scultura-carosello con la musica appositamente realizzata da Ludovico Einaudi La giostra di Nina.
Presenti in mostra però anche molte opere del tutto inedite che vengono presentate per la prima volta a Milano come Don’t let me be wrong, la grande scultura allestita nel cortile di Palazzo Reale musicata da Daddy G dei Massive Attack, ma anche due nuove video-animazioni Lilith, con la colonna sonora di Rodrigo D’Erasmo, e Cercare silenzio con il suono di Samuel Romano – storica voce dei Subsonica – che si uniscono alle precedenti animazioni musicate, tra gli altri, da Paolo Conte e Ryuichi Sakamoto.


Le opere dell’artista (che nel 2011 con il suo video Kizuna, esposto al Pola Museum di Tokyo con la colonna sonora appositamente scritta da Ryuichi Sakamoto, ha partecipato al progetto benefico per la ricostruzione del Giappone dopo la devastazione dal terremoto), ispirate all’infanzia, ricostruiscono attraverso l’antica tecnica dell’affresco, le sculture monumentali, i disegni, i video e le installazioni, un universo popolato da figure infantili sospese nel tempo, a cui si ispira lo stesso titolo della mostra More than kids. Sono opere non solo solo da guardare ma da vivere direttamente, partecipando alla loro fruizione. Alcune installazioni coinvolgono lo spettatore in modo diretto: un gruppo di bambini invita a entrare in una dimensione sospesa, una bambina galleggia in acqua evocando la necessità di salvarsi, grandi uccelli trasportano in volo chi sceglie di salire su una grande opera d’arte ispirata alle antiche giostre a carosello.
Altro tema caro all’artista è il cambiamento climatico, protagonista nei suoi ultimi lavori e rappresentato in mostra da “Nel silenzio” che vede tre bambine risposare sulla terra arsa dal sole; o la già citata “Don’t let me be wrong”, scultura monumentale nella quale assistere alla proiezione dell’omonimo cortometraggio realizzato con circa ottocento disegni in sequenza e accompagnato da una colonna sonora originale firmata da Daddy G (fondatore della band di culto Massive Attack) insieme al suo storico produttore Stew Jackson.

«Con questa ampia monografica, Berruti si trasforma in un regista che, stanza dopo stanza, tocca tutti i grandi temi della contemporaneità – afferma il curatore, Nicolas Ballario –. Le sue opere non parlano dell’infanzia, ma usano quel periodo della vita dove tutto può ancora avvenire per chiederci se siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Le sue figure non sono mai finite perché è il visitatore a decidere il destino e la provenienza dei suoi soggetti. Ci riconosciamo in loro? La monumentalità delle opere in mostra in qualche modo ci dice che non possiamo far finta di niente. Chi distoglie lo sguardo è complice».
La mostra vede come special partner Lavazza Group, media partner Sky Arte e mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale.