NEW YORK – Non una risorsa ma un limite per il Louvre, questo sarebbe la Gioconda di Leonardo secondo il critico d’arte del New York Times, Jason Farago, che provocatoriamente suggerisce di “staccare” il dipinto dal museo parigino.
Secondo Farago i turisti si accalcano al Louvre, desiderosi solo di vedere il quadro più famoso del mondo, ignorando altri capolavori custoditi nel museo. La Gioconda quindi costituirebbe “un ostacolo educativo”.
Il Louvre – scrive Farago “è tenuto in ostaggio da Kim Kardashian della ritrattistica italiana del XVI secolo: la bella ma solo moderatamente interessante Lisa Gherardini, meglio conosciuta come La Gioconda”, un ritratto“carino” ma certamente “non il più importante di Leonardo”, che starebbe oscurando la più importante collezione d’arte di tutta Europa. Insomma la Gioconda per Farago è da considerarsi solo una presenza ingombrante.
La scorsa estate, per rinnovare la sala degli Stati, nell’ala Denon che lo ospita, il celebre dipinto di Leonardo è stato spostato nell’ala Richelieu, dove “ha ridotto la collezione fiamminga ad una semplice carta da parati in un recinto per bestiame, nel quale guardie visibilmente irritate cacciavano predatori di selfie sudaticci in fila da mezz’ora”.
Ora che l’opera è tornata al suo posto le cose – sempre a detta del critico – non vanno tanto meglio. “Per vederla dietro il vetro anti-riflessi, i visitatori devono mettersi in fila e la possono osservare per meno di un minuto e sono comunque troppo distanti per riuscire a farsi un buon selfie”. Nel frattempo le altre sale, con altri capolavori come la Venere di Milo, la seconda opera più famosa al mondo, sono quasi ignorate o visitate da poche decine di persone. “La Monna Lisa è circondata da altri capolavori, guardatevi intorno” – suggerisce ancora l’esperto d’arte.
Per Monna Lisa “è giunta l’ora di andarsene” – propone Farago che aggiunge – “ha bisogno di uno spazio tutto suo, forse alle Tuileries”.