FIRENZE – “Oggi quattro servizi davvero cruciali tornano nelle responsabilità delle Gallerie degli Uffizi – ha affermato Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi – offrendo sinergie nuove per una valorizzazione e tutela più completa del patrimonio artistico”.
“Con i passaggi di questi uffici, già parte del Polo Museale Fiorentino e poi di quello Regionale – ha aggiunto Stefano Casciu, Direttore del Polo Museale Regionale della Toscana – si completano le indicazioni della riforma del MiBACT. I quattro servizi entrano nell’ambito delle Gallerie degli Uffizi pur mantenendo al loro interno la storia delle Gallerie Fiorentine, che a sua volta fa parte della storia di tutta la città”.
Le vicende dell’Archivio Storico delle Gallerie videro, con l’unità d’Italia, gli archivi granducali confluire nell’Archivio di Stato; fra questi i fondi della Guardaroba Medicea e dell’Imperial e Real Corte, imprescindibili per qualsiasi studio su opere delle Gallerie provenienti dalle collezioni granducali. Il versamento degli archivi mediceo e lorenese si concluse nel 1892, lasciando nelle Gallerie due sezioni allora considerate di archivio “corrente”: la prima sezione conserva l’archivio contenente i documenti relativi alle istituzioni museali del periodo lorenese e preunitario ed è tuttora un archivio in via d’incremento continuo. La seconda sezione si compone degli inventari redatti in epoca unitaria. Attualmente sono consultabili on line gli indici della prima sezione (1739-1940), che costituiscono l”Archivio Storico delle Gallerie Fiorentine. Questo archivio è importante anche per la registrazione delle opere in temporaneo deposito esterno.
Il Gabinetto fotografico dal 1904, con le sue fotografie, i suoi lavori, i servizi che offre al pubblico, svolge un ruolo di primaria importanza culturale nella vita cittadina fiorentina, a diretto confronto con le più importanti istituzioni culturali italiane ed estere, con il fiorente mondo dei collezionisti e degli antiquari che operano a Firenze ed in contatto costruttivo con più qualificati storici dell’arte del periodo. L’ufficio possiede oltre 630mila immagini, tra le quali gli antichi negativi su lastra di vetro e le relative stampe fotografiche. Ogni anno riceve circa 700 richieste da ogni parte del mondo.
Nata nel 1970 come Sezione Didattica degli Uffizi, ha fino ad oggi competenza su tutti i musei statali fiorentini afferenti prima alla Soprintendenza speciale per il Polo museale fiorentino e poi al Polo Museale Regionale. Progetta, organizza e coordina attività educative proponendo programmi, iniziative e materiali didattici per le scuole, le famiglie e il pubblico adulto variamente configurato. Nell’esercitare “educazione al patrimonio”, la Sezione Didattica ha sempre considerato attività fondamentale l’insegnamento del concetto di “tutela partecipata”: una forma cioè di salvaguardia dell’arte che chiama in causa tutti i cittadini, in un compito che non si limita alla sola trasmissione materiale dei beni artistici ma anche alla difesa dei valori culturali di cui i medesimi sono portatori.
Nato poco dopo l’istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali (1974), l’Ufficio catalogo fu inizialmente organizzato dall’ex-ministro e soprintendente Antonio Paolucci che avviò la catalogazione cartacea di tutto il patrimonio dei beni mobili delle province di Firenze, Prato e Pistoia. Agli inizi degli anni Novanta del Novecento ha preso il via la catalogazione informatica che fino a questo momento conta oltre 220mila schede Sigec relative a tutto il territorio e ai musei delle suddette province. La sua esistenza è fondamentale sia per la tutela, sia per la valorizzazione del patrimonio artistico.