ROMA – A poca distanza dalle celebrazioni per i suoi ottanta anni, il MAXXI dedica una antologica alla straordinaria figura di Letizia Battaglia, tra i più acuti testimoni visivi non solo della vita e della realtà sociale del nostro Paese, ma anche dei più cruenti fatti di mafia. Per trent’anni Battaglia ha fotografato la sua terra, la Sicilia, con immagini in bianco e nero crude e dolorose, denunciando l’attività mafiosa e i ripetuti attacchi alla società civile.
Alcuni suoi scatti sono oggi saldamente presenti nell’immaginario collettivo, si pensi solo a Giovanni Falcone al funerale del Generale Dalla Chiesa; a Piersanti Mattarella assassinato tra le braccia del fratello Sergio, alla vedova Schifani, al boss Leoluca Bagarella dopo l’arresto, o a Giulio Andreotti con Nino Salvo.
LETIZIA BATTAGLIA. Per pura passione è questo il titolo della mostra a cura di Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi, presentata da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, che ha dichiarato: “Sono particolarmente lieta di questa mostra con cui non solo celebriamo il lavoro straordinario di Letizia Battaglia fotografa, ma anche il suo impegno civile, la sua passione militante che l’ha vista incessantemente in prima linea per cause diverse: la legalità, la questione femminile, i problemi ambientali, i diritti dei carcerati. Un impegno che le è valso molti premi e riconoscimenti in tutto il mondo”.
L’esposizione si articola in due macro aree, una documentaria, l’altra con l’installazione “Anthologia”, nelle quali, attraverso l’esplorazione a 360 gradi della poliedrica, coraggiosa e infaticabile personalità della fotografa, viene restituita la complessità dei suoi interessi, che spaziano tra fotografia, editoria, teatro sperimentale, politica.
La parte documentaria, divisa in tre sezioni presenta i lavori da fotoreporter a Palermo e a Milano. Alcune tra le immagini esposte sono inedite ed escono per la prima volta dai suoi archivi. Tra gli scatti anche il suo primo servizio per L’Ora di Palermo, pubblicato nel 1969, dedicato alla prostituta Enza Montoro, ma anche le fotografie delle occupazioni, degli scontri di piazza, delle manifestazioni politiche negli anni Settanta e quelle della nuova scena creativa milanese che la porta a conoscere e ritrarre Pier Paolo Pasolini e Franca Rame. Si prosegue con la lunga esperienza militante compiuta nel campo dell’editoria, con una sezione che ospita la maggior parte delle pubblicazioni da lei curate: da “GrandeVu” a “Mezzocielo”, passando per il primo numero di “Fotografia” e la serie completa della collana significativamente intitolata Edizioni della battaglia.
La terza sezione presenta le Altre passioni che hanno animato la sua ricerca civile: l’attivita politica come assessore all’ambiente nella giunta di Leoluca Orlando, negli anni della “Primavera di Palermo”; i rapporti con il mondo della cultura rappresentato dai ritratti degli intellettuali; l’esperienza con la scuola di teatro Teates di Michele Perriera. Sono inoltre esposte qui, per la prima volta, le fotografie scattate negli anni Settanta nell’ospedale psichiatrico di via Pindemonte, a Palermo, in cui Letizia Battaglia e stata animatrice di un laboratorio teatrale. Un lungo impegno testimoniato in mostra anche dai film da lei realizzati, in veste di regista, proprio con un gruppo di pazienti. Negli anni Ottanta lo sguardo della fotografa si presta a ritrarre la società civile, momenti di vita quotidiana, donne e bambini nei quartieri popolari della città. Insieme ad essi immortala la borghesia e la nobiltà palermitana, protagonista di feste e ricevimenti, così come le processioni, i riti funebri, le feste religiose. La sua sperimentazione prosegue negli anni Novanta, con le rielaborazioni in cui la figura femminile è sovrapposta a scatti storici cruenti.
Il racconto sistematico per nuclei tematici di questa prima parte della mostra fa da contrappunto alla grande installazione che si apre nella seconda parte della galleria, “Anthologia”, gia presentata allo Zac di Palermo con la cura di Paolo Falcone, che raccoglie la summa del lavoro di Letizia Battaglia. Si tratta di oltre 120 fotografie in bianco e nero di grande formato (66×100 cm) che offrono al visitatore la possibilità di immergersi in una foresta di immagini sospese che ripercorrono quarant’anni di lavoro e di vita politica e sociale dell’Italia. Immagini di dolore, povertà, morte, ricchezza, speranza e ribellione che disegnano un percorso narrativo polifonico.
In mostra anche il film, prodotto dal Comune di Palermo e presentato in anteprima al MAXXI, La mia Battaglia. Franco Maresco incontra Letizia Battaglia, un racconto intenso e inedito di Palermo, città che l’artista ha fatto conoscere al mondo.
Un grande volume dal titolo ANTHOLOGIA edito da Drago (2016) raccoglie oltre 240 foto molte delle quali in mostra. Lo stesso volume è corredato da un secondo libro relativo all’esposizione LETIZIA BATTAGLIA. Per Pura Passione.
{igallery id=4855|cid=379|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}
Vademecum
LETIZIA BATTAGLIA. Per pura passione
24 novembre 2016 – 17 aprile 2017
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.fondazionemaxxi.it – info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì,
Ingresso gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì