MILANO – Ad un secolo dalla sua tragica e prematura morte, avvenuta all’età di 28 anni durante la Grande Guerra, la Triennale di Milano ospita, una mostra dedicata ad Antonio Sant’Elia, autore del Manifesto dell’architettura futurista, nel quale l’architetto comasco formula una serie di proposte innovatrici e anticipatrici di forme che solo l’avvento del XXI secolo ha visto realizzate.
La rassegna dal titolo Antonio Sant’Elia (1888-1916). Il futuro delle città, ideata da Alessandra Coppa, Maria Mimmo, Valentina Minosi, attraverso un nucleo di 40 disegni originali provenienti dalla Pinacoteca di Como e da collezioni private, e relativi alla Città Nuova, ripercorre la breve vicenda umana e professionale dell’architetto, offrendo l’occasione per allargare la conoscenza di Sant’Elia a un pubblico più vasto di quello degli specialisti dell’architettura.
L’opera di Sant’Elia, ispirandosi anche ai più avanzati artisti dell’Art Nouveau, senza mai perdere il contatto con la realtà coeva, articola sulla carta un puzzle di moduli urbani, in cui le connessioni – i ponti, i passaggi coperti, passerelle – hanno lo stesso rilievo di case, piazze e stazioni.
La Città Nuova, ribattezzata in seguito Città Futurista, è interamente innervata da fili frementi che conducono veicoli su rotaie, sospingono i montacarichi e i tapis roulants, accendono lampade e scritte pubblicitarie: una metropoli che vive elettricamente, un enorme alveare dove il movimento della massa abitativa è costante. La città di Sant’Elia è agile, dinamica in ogni sua parte ed anticipatrice della megalopoli moderna.
La rassegna è suddivisa in tre sezioni.
La prima, a cura di Ornella Selvafolta, è dedicata al contesto della formazione di Sant’Elia. All’inizio del XX secolo, Milano è in piena trasformazione edilizia e urbanistica, e nonostante la crisi economico e sociale di fine Ottocento, c’è un clima favorevole alla percezione della modernità.
La seconda sezione, a cura di Alberto Longatti, raccoglie 40 disegni originali, provenienti dalla Pinacoteca Civica di Como e da diverse collezioni private, esposti secondo le diverse funzioni che danno corpo all’idea di città di Sant’Elia. Centrali, ponti, stazioni, edifici multipiano: non solo le architetture lucide e compiute dei disegni iconici, ma anche corpi architettonici non completamente finiti che permettono di cogliere quella dimensione di studio, di lavoro, di ricerca che Sant’Elia esplorava e che meglio è espressa dalla tecnica al tratto, a china o matita e poche tracce di colore.
La terza sezione, a cura di Fulvio Irace e Matteo Agnoletto, apre invece alla eredità diretta e indiretta della produzione di Sant’Elia nell’immaginario urbano del XX secolo e sui nuovi scenari del XXI. Il filo conduttore è il legame forte con la città di Milano, ma anche con le metropoli contemporanee, che salgono, corrono e che, piene di energie, sono esse stesse la realizzazione delle visioni di Sant’Elia.
Le celebrazioni del centenario hanno un altro momento significativo nel Convegno internazionale dal titolo Antonio Sant’Elia e l’architettura del suo tempo promosso dall’Università di Firenze e dall’Ordine degli Architetti di Firenze che si terrà nel capoluogo toscano il 2 e 3 dicembre 2016.
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Vademecum
Antonio Sant’Elia (1888-1916).
Il futuro delle città
25 novembre 2016 – 8 gennaio 2017
Inaugurazione: giovedì 24 novembre ore 19.00
A cura di Alessandra Coppa, Maria Mimmo, Valentina Minosi
Progetto di allestimento Lucio Speca
Progetto grafico Andrea Lancellotti
Catalogo SKIRA
Ingresso libero
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
20121 Milano
T. +39 02 724341
www.triennale.org