ROMA – ItsArt, la “Netflix della cultura” è un flop secondo il deputato Daniele Belotti, capogruppo in Commissione Cultura, che ha sollevato diverse questioni a tal proposito. A rispondere alle critiche è stato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso dell’interrogazione parlamentare presentata proprio dal deputato leghista.
“I numeri, che possono essere oggetto di valutazione, dicono che al 31 maggio 2021 ci sono stati 1,1 milioni visualizzazioni nelle piattaforme con 3,5 milioni di pagine visualizzate e 100.000 utenti registrati. Si può fare di più? Certo che si può fare di più! La piattaforma deve incrementarsi, ma lo strumento conserva intatta tutta la sua validità” – Ha detto Franceschini, intervenendo nel corso del Question Time – “La nascita di ItsArt non è frutto di una fantasia improvvisata ma è figlia di una norma che – ha ricordato il titolare del Mic – l’aula del Parlamento ha approvato nella legge del 17 luglio del 2020 convertendo un decreto legge, che prevede espressamente che ‘ai fini di sostenere le imprese e le attività culturali, il ministero realizza una piattaforma digitale per la fruizione del patrimonio culturale e degli spettacoli, anche mediante la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati’. Quindi, si tratta di una norma di legge che il ministero ha applicato” – ha rimarcato il ministro.
Franceschini ha poi spiegato: “ItsArt nasce da un’idea, che io trovo assolutamente fondata: l’esperienza della pandemia ha dimostrato quanto in fretta molti contenuti culturali, nel momento in cui i teatri e i cinema erano chiusi, si siano trasferiti artigianalmente su alcune piattaforme di streaming. L’idea è di avere un luogo in cui offrire la cultura italiana, cinema, teatro, danza, musica, in streaming a integrazione dell’offerta di spettacoli dal vivo; e soprattutto farlo diventare un veicolo di promozione della cultura italiana all’estero”.
Infine, il ministro ha ribadito che “dal momento dello stanziamento dei fondi da parte della Cassa Depositi e Prestiti, come è giusto che sia, la politica e il ministero sono usciti dall’operazione: la gara è stata fatta da Cdp, la scelta del partner è stata fatta con la procedura competitiva, autonomamente. Non si può chiedere che la politica stia fuori e al tempo stesso che a volte stia dentro… E’ giusto che la politica stia fuori nelle scelte editoriali: è stato tutto affidato a Cdp e alla nuova società di ItsArt spa che ha il 51% Cdp e il 49% Chili”.
“Nel corso del Question time di oggi alla Camera – ha ribattuto il deputato Belotti – il ministro Franceschini non è stato esaustivo circa i risultati e le modalità di promozione della piattaforma ItsArt e nemmeno sulle modalità di scelta del partner privato Chili Tv. Ad oggi non sappiamo quanti siano gli acquisti sulla piattaforma, che fonti di stampa ci dicono essere circa 50 mila: se questi fossero i numeri reali, si tradurrebbero in circa 1500/2000 euro di incassi giornalieri derivati dalla fruizione di ItsArt. Ci stiamo dimenticando anche la spesa che tale palcoscenico implica per una normale fondazione lirico-sinfonica, costi alti per le produzioni dei filmati, che non pagano i bassi ricavi delle visualizzazioni. A cinque mesi dal lancio della piattaforma, ci sono tutte le premesse per un flop e lo Stato rischia di aver investito denaro pubblico, ben 20 milioni di euro, nell’ennesimo carrozzone che, come sempre, pagherà pantalone” – ha concluso.