PADOVA – La vicenda relativa al degrado del seicentesco Palazzo Gradenigo di Piove di Sacco, città distante venti km dal capoluogo padovano, finisce sui banchi del Senato e su quelli degli Stati Generale del Patrimonio Italiano.
La storia del Palazzo
L’edificio, dal ‘600, era di proprietà della nobile famiglia dei Gradenigo, che diede alla Serenissima ben tre dogi.
Il palazzo finì in dote a Lucia Gradenigo, che a fine ‘800, andò in sposa al conte piacentino Prospero Radini Tedeschi. La proprietà passò quindi a questa famiglia per oltre un secolo, fino a quando, agli inizi degli anni duemila morì il conte Alberto Radini Tedeschi.
Il conte non aveva figli, quindi ad ereditare il Palazzo sono due sorelle di Treviso, Bianca e Isabella Fagan, figlie di Fortunato Fagan a sua volta fratello di Eugenia, moglie del conte Federico Radini Tedeschi che svolgeva la professione di medico. I Radini Tedeschi sono una famiglia nobile originaria di Piacenza. Fra i suoi esponenti, nei primi anni del ‘900, vi fu Giacomo Radini Tedeschiche divenne Vescovo di Bergamo e che ebbe come segretario il giovane don Angelo Roncalli che in futuro salirà al soglio pontificio con il nome di Papa Giovanni XXXIII.
La morte del conte Radini Tedeschi mette subito in evidenza lo stato di abbandono, degrado e incuria in cui tutt’oggi versa l’edificio, a distanza di venti anni.
L’interrogazione parlamentare
La situazione di degrado ha spinto quindi cinque senatori a presentare una interrogazione rivolta al Ministro della Cultura Dario Franceschini. Si tratta di Margherita Corrado (di professione archeologa, prima firmataria), Luisa Angrisani, Bianca Laura Granato, Nicola Morra (tutti Gruppo Misto, quest’ultimo anche Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia) ed Elio Lannutti (Italia dei Valori).
Nel frattempo la vicenda è giunta anche sul tavolo degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, la consulta permanente e plenaria composta dai rappresentanti (150 delegati) delle più autorevoli ed importanti organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore del patrimonio.
“Il silenzio del Ministro, su questa e su altre vicende – afferma il professor Ivan Drogo Inglese presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano rischia di divenire un assenso alla conferma del profondo stato di abbandono, degrado e incuria in cui rischia di sprofondare il nostro immenso patrimonio.Per questo motivo occorre una immediata revisione del codice dei beni culturali che ormai risulta inadeguato”.
La situazione in Veneto
A lanciare l’allarme sulla situazione in Veneto è l’associazione Assocastelli, che ha raccolto segnalazioni di almeno altri 80 tra palazzi e ville che sul territorio versano in stato di abbandono, incuria e degrado. Secondo Drogo Inglese “la motivazione principale è quella che i proprietari, privati e pubblici, non riescono a individuare idonei asset di valorizzazione”.