TORINO – Giovedì 25 ottobre alle 18.30 apre a Torino “Spazio Lancia”, luogo che sarà deputato alle mostre e ai nuovi concept e si propone di diventare un luogo di confronto culturale, dove alternare la proposta delle nuove generazioni di artisti e collaborazioni con le grandi istituzioni culturali della città. Sarà possibile per i giovani artisti presentare progetti da esporre, ma anche promuovere iniziative improntate su linguaggi diversi, espressione comunque di estro creativo, dal design alla musica, dalla performance alla danza contemporanea, fino alla moda, al glamour, al food, ai workshop e ai nuovi concept.
In occasione del “Grand Opening”sarà presentata la performance di danza contemporanea a cura di La B. Fujiko. A seguire dj set di Thomas Costantin, mentre il food sarà a cura del brand stellato Casa Vicina (1 stella Michelin e numerosi altri riconoscimenti per ben cinque generazioni di Chef).
Il progetto di Spazio Lancia è stato ideato e sostenuto dalla Bentley SOA presieduta dalla manager, e collezionista, Tiziana Carpinello.
Lo spazio è situato al primo piano di Palazzo Lancia, progettato dall’architetto Nino Rosani nel 1953, in collaborazione con lo studio Giò Ponti. Fino ai primi anni Sessanta è stato la sede della celebre casa automobilistica, prima di cambiare più volte destinazione. Adesso si prepara a diventare nuovamente un centro nevralgico nella vita della città.
«Quest’opening – spiega Tiziana Carpinello – da un lato rappresenta la fine di un lungo lavoro progettuale finalizzato a consegnare a Torino uno spazio bellissimo, di proposta e confronto. Dall’altro significa l’inizio di un lavoro di ricerca sul talento, sulle tendenze, sui nuovi linguaggi e sulla contemporaneità. Vogliamo farne un laboratorio aperto alle idee migliori, dove comunque non mancheremo di presentare una programmazione artistica di livello, con la quale dare accoglienza e sostegno a quanto di nuovo e interessante sta nascendo nella nostra città».
Il restauro di Spazio Lancia è stato un progetto “bifronte”: da un lato si è voluta preservare e storicizzare l’affascinante struttura preesistente, partorita da Nino Rosani in collaborazione con lo studio Giò Ponti; dall’altro si è lavorato alla trasmissione di un mood avveniristico e decisamente “urban”. Il restyling, di natura contemporanea e ultrafunzionale, è a cura dell’architetto Marco Gennaro.