BRISBANE – Proviene da Tonga il kit per tatuaggi più antico al mondo. Rinvenuto in un sito di Tonga, tra il 1963-64, solo di recente è stato sottoposto alla datazione con il radiocarbonio e risulta avere 2700 anni. Nel sito sono state ritrovate anche ceramiche, strumenti in pietra e ornamenti di conchiglie che erano tipici della pianura polinesiana.
Il kit ritrovato, peraltro composto di strumenti professionali, tra cui pettinini e lame per veicolare l’inchiostro nello strato del derma, doveva appartenere a un tatuatore poiché uno degli strumenti mostra segni di riparazione.
La ricerca è stata condotta dalla dott.ssa Michelle Langley, della Griffith University e dal professore associato Geoffrey Clark, della Australian National University, che sono stati i primi a studiare e datare meticolosamente il kit.
Langley ha detto che scoprire strumenti di tatuaggi così antichi è “eccezionalmente raro”. “Questi reperti dimostrano che il moderno kit di strumenti per tatuatori – pettini stretti, manico, martello, pigmento di carbonio, mortaio, pestello e recipiente per l’inchiostro – erano in uso 2700 anni fa nella Polinesia occidentale”. Inoltre lo studio ha rivelato che due dei pettini per tatuaggi erano realizzati con ossa di un grosso uccello marino e gli altri due con quelle di grandi mammiferi che i ricercatori credono possano essere umane.
Ha spiegato Langley: “Dato che all’epoca non c’erano altri mammiferi di queste dimensioni sull’isola, e l’osso umano è noto per essere un materiale preferito per realizzare pettini per tatuaggi, riteniamo che siano fatti probabilmente con ossa umane”. L’inchiostro trovato nelle ossa sarebbe stato invece a base vegetale.
I tatuaggi più antichi scoperti finora risalgono a più di 5.000 anni fa e sono quelli delle mummie rinvenute in Egitto e della mummia dell’uomo ‘di ghiaccio’, nota come Otzi, scoperta al confine tra Austria e Italia. Tuttavia in queste aree non sono mai stati trovati gli strumenti per tatuaggi. La scoperta di questi primi attrezzi è quindi una vera e propria rarità.
Un articolo relativo a questa scoperta dal titolo “Ancient tattooing in Polynesia” è pubblicato nel Journal of Island & Coastal Archaeology (JICA).