FIRENZE – Per cinque giorni oltre quattrocento ricercatori provenienti da tutto il mondo si confronteranno a Firenze nell’ambito della quattordicesima Conferenza internazionale sulla storia e l’archeologia della Giordania (Ichaj 14), che ha per titolo “Cultura in crisi: flussi di persone, manufatti e idee”.
I lavori si sono aperti Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, lunedì 21 gennaio, alle ore 10, con la possibilità di seguire la conferenza in diretta streaming.
Nel corso della conferenza saranno presentati, fra l’altro, i più recenti risultati dell’ultima campagna archeologica della Missione “Petra medievale”, diretta da Guido Vannini, direttore della scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Firenze, che è anche presidente del comitato scientifico della conferenza stessa. Ichaj si svolge con cadenza triennale dal 1980 presso i paesi che hanno contribuito attivamente alle indagini archeologiche in Giordania.
“E’ un grande onore e un grande impegno, con centinaia di studiosi in arrivo da tutti i continenti, molti per la prima volta dal mondo arabo – ha sottolineato il professor Guido Vannini, direttore della missione archeologica Petra Medievale.- La scelta della nostra città nasce da diverse ragioni. Giovedì 24 gennaio ci sarà un evento speciale, dedicato proprio all’esperienza che Italia, insieme a Giordania e Unesco stanno maturando nella conservazione dell’eredità culturale. La presenza del principe El-Hassan Bin Talal, personalità di grande livello, con elevata credibilità anche internazionale, lo dimostra”.
La Conferenza internazionale è un appuntamento molto importante, voluto proprio dal principe Hassan, zio dell’attuale re e fratello di re Hussein. “La Giordania è l’unico Paese nello scacchiere mediorientale che ha voce pubblica a livello internazionale – ha rammentato il professor Michele Nucciotti, condirettore della missione – Verrà affrontata la situazione presente in Iraq, Libia e Siria e la difficoltà a trovare interlocutori, per sviluppare iniziative come quelle che stiamo portando avanti con la nostra università”.
L’iniziativa è promossa dal Department of Antiquities della Giordania – sotto l’alto patronato del principe El – Hassan Bin Talal -, dal Dipartimento di Storia, archeologia, Geografia, Arti e Spettacolo (Sagas) del nostro Ateneo e dal Center for Ancient Mediterranea and Near Eastern Studies – Camnes.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella ha evidenziato come la Giordania stia compiendo un grande sforzo nell’ospitare migliaia di rifugiati. “Un esempio per tutta l’Europa, pur avendo meno mezzi di molti Stati europei”- ha sottolineato Nardella.
“I temi dell’eredità culturale della sua conservazione e della sua trasmissione – ha quindi spiegato il primo cittadino – fanno parte anche della nostra azione quotidiana. Ricordo che proprio Firenze – ha detto ancora Nardella – fu scelta per essere la sede del primo meeting del G7 della cultura, due anni fa, e a novembre scorso abbiamo ospitato il primo incontro della città europee che sono state Capitali della cultura. Grazie a questo appuntamento oggi rinnoviamo un rapporto storico tra la nostra città e uno dei più importanti Paese dell’area del Mediterraneo”. “La cultura – ha concluso il sindaco – può e deve essere la base di uno sforzo comune per rendere le persone più vicine. Firenze è la città di Giorgio La Pira, e proprio La Pira riteneva che il Mediterraneo, più che un mare, fosse un lago dove si affacciavano stati e popoli che avevano un destino molto più stretto di quanto pensiamo”.