NAPOLI – È dedicata alla memoria del direttore degli scavi di Palmira, Khaled al Assad, ucciso dall’Isis il 19 agosto scorso, la mostra A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea, che ha aperto i battenti l’11 marzo. In esposizione una selezione di 72 reperti provenienti da Oplontis, cittadina che sorgeva nei pressi di Torre Annunziata, tra Ercolano e Pompei. Il sito infatti nell’antichità dipendeva amministrativamente proprio da Pompei e, come questa, venne distrutto dall’eruzione del 79 d.C. Dal 1997 Oplontis fa parte del sito UNESCO “Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata” poiché, come spiegato nella motivazione dell’iscrizione alla Lista del Patrimonio “… Essi forniscono una completa e vivida immagine della società e della vita quotidiana in un determinato momento del passato che è senza confronti nel mondo intero”.
Ed è appunto proprio questo lo scopo della mostra, cercare di evocare e raccontare la quotidianità delle popolazioni che abitavano gli insediamenti vesuviani prima dell’eruzione del ’79. Lo ha spiegato lo stesso sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita: “è proprio la vita quotidiana che intendiamo raccontare, quella che smise di essere all’improvviso. I reperti nelle sale di Palazzo Criscuolo, sede scelta non a caso, che rappresenta al meglio la sintesi di passato e futuro della città, sono ornamenti di case, suppellettili e gioielli che abbellivano abitazioni e persone duemila anni fa”. “L’amministrazione comunale, ha affermato Starita è fiera di aver organizzato questa mostra, perché i nostri tesori del passato siano percepiti, come sono, patrimonio di tutti. Dei torresi, ma di chiunque si riconosca nelle tradizioni mediterranee”.
La rassegna propone dunque una selezione di pezzi di straordinaria bellezza tra statue, gioielli, gemme venuti alla luce durante gli scavi del sito. I resti più imponenti, come spiegato dalla Dott.ssa Antonella Bonini, della Soprintendenza di Pompei, appartengono a una lussuosa residenza, definita Villa A, che si affacciava sulla scogliera prospiciente il mare e a un complesso, cosiddetto Villa B, con magazzini al piano terreno ed abitazioni al piano superiore. Sul sito www.oroplontis.it la navigazione permette di visitare e approfondire alcuni aspetti dei reperti presenti in mostra. L’esposizione, promossa dal Comune e realizzata grazie alla Soprintendenza di Pompei e ai finanziamenti della regione Campania, sarà visitabile a Palazzo Criscuolo fino al 31 marzo.