PADOVA – Pashed o Pashedu, il cui nome significa il Salvatore, visse nel XIII secolo a.C. e fu caposquadra di uno dei gruppi di lavoratori che realizzarono le grandi sepolture reali. Dal corredo funerario rinvenuto nella sua sepoltura si conservano un papiro-libro dei morti oggi al British Museum di Londra, una stele al Museo del Cairo e un rilievo al Museo Egizio di Firenze.
La ricostruzione della tomba, presentata da Cultour Active, è un vero e proprio capolavoro, progettato e realizzato dalle mani sapienti di Gianni Moro, artigiano di Motta di Livenza che ha lavorato accanto a egittologi del Cairo e del Museo Egizio di Torino. Attraverso una struttura di 5 metri per 2,50 metri, è stata ripordotta fedelmente la camera sepolcrale, il relativo corridoio di accesso e i minuziosi dipinti nelle pareti, rinvenuti nella necropoli di Deir el-Medina, il villaggio che ospitava le famiglie di artigiani e artisti addetti alla costruzione e alla decorazione delle tombe faraoniche della Valle dei Re.
L’esposizione, visitabile dal 19 marzo al 19 giugno 2016, sarà corredata da una serie di pannelli fondamentali per contestualizzare la sepoltura e ad approfondire i legami tra Padova e l’antico Egitto. Testi e ricerca iconografica sono dell’egittologa Claudia Gambino (Università degli Studi di Padova), del Team Egitto Veneto. A Padova, nella collezione del Museo Archeologico, si conserva anche un ushabti (statuina che riproduceva il defunto e che doveva lavorare per lui nell’aldilà nei campi di Osiride) provienente sempre da Deir El Medina.
L’assessore alla Cultura del Comune di Padova Matteo Cavatton afferma: “Questa ricostruzione si configura per la città come una nuova opportunità per approfondire la conoscenza della civiltà egizia. Non va infatti dimenticato che il rapporto tra Padova e l’Egitto, ha origini lontane: Padova è patria del grande Belzoni (1778-1823), l’esploratore cui sono indissolubilmente legate la scoperta dell’Egitto faraonico e la nascita dell’egittologia. La ricostruzione della tomba di Pashedu restituisce uno spaccato sulla cultura dell’antico Egitto, che si integra con quanto esposto nelle sale dei Musei Civici di Piazza Eremitani: il Museo Archeologico ospita infatti una collezione significativa, costituita da circa 180 reperti, tra cui spiccano proprio quelli legati alla figura dell’illustre padovano Giovanni Battista Belzoni”.
Vademecum
PASHEDU UN ARTIGIANO ALLA CORTE DEI FARAONI
PALAZZO ZUCKERMANN – Corso Giuseppe Garibaldi, 33 PADOVA
orario 10:00-19:00 aperta da martedì a domenica chiuso tutti i lunedì non festivi, 1 maggio orario 10-19
Il 19 marzo, primo giorno di apertura al pubblico della mostra, Cultour Active offrirà dalle ore 11:00 alle ore 13:00,
visite, guidate dall’egittologa torinese Donatella Avanzo (gruppi max 15 persone, fino posti limitati, durata della visita 30′)
Tariffe unico euro 5,00 scuole euro 3,00i biglietti, acquistabili alla cassa dei Musei Civici agli Eremitani
prenotazioni 392 9048069padovacultura.it
www.cultouractive.com