MANTOVA – I dipinti murari di Antonio Pisano, detto il Pisanello, realizzati intorno al 1430-1433 a Palazzo Ducale di Mantova, tornano in mostra dal 7 ottobre, dopo 50 anni da quando Giovanni Paccagnini li presentò a pubblico e agli studiosi nel 1972, dopo averli riportati alla luce alcuni anni prima.
Il ritrovamento dei dipinti
Che Pisanello avesse dipinto in Palazzo Ducale lo si sapeva da quasi un secolo: almeno dal 1888, quando fu pubblicato un documento del 1480 che attestava la presenza nel palazzo di una “salla del Pisanello”. Questo ambiente aveva subito una serie di trasformazioni che, ai tempi di Paccagnini, lo rendevano irriconoscibile.
Guidato da alcune tracce pittoriche presenti nel controsoffitto, Paccagnini nel 1965 circa , ordinò la totale rimozione delle superfici sovrapposte allo strato pittorico quattrocentesco, riportandolo così alla luce.
Furono dunque eliminate le ridipinture del 1808-1812, che erano probabilmente a tempera; furono strappati gli affreschi del 1701; strappati poi gli affreschi cinquecenteschi. Riemerse così lo strato pittorico di Pisanello. Ma anche le pitture di Pisanello furono strappate – con dei rulli che si conservano tuttora nei depositi del Palazzo e che torneranno a essere esposti – e dopo di esse anche le sinopie sottostanti. Una vera e propria ricerca “emozionale” delle sinopie, secondo un gusto vagamente idealista, che inseguiva il primo pensiero, il disegno preparatorio dell’artista. Tutta la decorazione tardo-gotica è infatti oggi applicata su enormi pannelli.
L’allestimento della Sala dedicata a Pisanello e la mostra
L’attuale mostra, prodotta e promossa da Palazzo Ducale di Mantova, intende presentare il nuovo allestimento della Sala dedicata a Pisanello, insieme all’attigua Sala dei Papi. L’ambiente è stato ripensato per la valorizzazione di un ritrovamento eccezionale del patrimonio artistico italiano.
Il progetto restituisce una leggibilità completa delle pitture, strappate e ricollocate oltre cinquant’anni fa, grazie a un nuovo sistema di illuminazione a luce calda, rivolta sui dipinti murari di Pisanello, che esalta i riflessi degli inserti dorati e i magnifici dettagli del disegno. Inoltre, una pedana sopraelevata consente al visitatore di apprezzare le pitture a una corretta distanza calcolata dall’artista.
L’intervento permanente nella sala del Pisanello si avvale del supporto alla progettazione del Politecnico di Milano, polo territoriale di Mantova, con la supervisione di Eduardo Souto de Moura; la parte temporanea dell’allestimento è progettata da Archiplan Studio.
L’esposizione, a cura di Stefano L’Occaso con la collaborazione di Giulia Marocchi e Michela Zurla, presenta circa 30 opere, tra cui prestiti internazionali quali i capolavori del Pisanello la Madonna col Bambino e i santi Antonio e Giorgio della National Gallery di Londra, per la prima volta in Italia dalla sua “partenza” nel 1862, e i disegni del Museo del Louvre di Parigi; ma anche l’Adorazione dei magi di Stefano da Verona dalla Pinacoteca di Brera di Milano e, non da ultimo, la preziosa Madonna della Quaglia, una tavola giovanile di Pisanello, considerata tra le opere simbolo del Museo di Castelvecchio di Verona.
Ad arricchire la mostra anche un apparato multimediale, che attraverso un touch screen consente di visionare tutti i dettagli del ciclo cavalleresco a un ingrandimento mai visto fin ad ora, e navigare in un’accurata ricostruzione tridimensionale – realizzata dal 3d designer Matteo Morelli – della Sala del Pisanello quando ancora si chiamava “Sala dei Principi”, ovvero a una soglia storica precedente agli interventi che hanno portato alla scoperta del ciclo.
Nelle sale dell’Appartamento di Santa Croce al pian terreno, infine, sono presentate opere che, dal 1400 circa alla metà del XV secolo, mostrano e sintetizzano il panorama della cultura artistica coeva a Mantova, attraverso le statue dei Dalle Masegne già a decoro della cattedrale; attraverso le opere di Stefano da Verona, altro protagonista dell’età di Pisanello; attraverso i codici miniati che raccontano l’evoluzione del gusto della famiglia Gonzaga, evoluzione resa esemplare dal messale di Barbara di Brandeburgo, iniziato da Belbello da Pavia e concluso da Girolamo da Cremona, in chiave oramai pienamente rinascimentale.
Sempre in questa sala trovano ospitalità anche le opere di Pisanello non strettamente legate al ciclo arturiano.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Electa.
Vademecum
Pisanello. Il tumulto del mondo
Sede Mantova, Palazzo Ducale
Piazza Sordello, 40
Date 7 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023
Da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15 (ultimo ingresso ore 18.20).
Giorno di chiusura settimanale lunedì.
Chiusura biglietteria ore 18.20
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