ROMA – A Roma dall’8 ottobre 2022 sino al 26 marzo 2023, a Palazzo Bonaparte, grazie a un lavoro preparativo durato cinque anni, è tornato Van Gogh in una mostra che desterà sicuramente emozioni e curiosità intense. Del geniale e sfortunato pittore sono esposte, provenienti dal Museo Kröller Müller di Otterlo, 50 tra le sue opere più celebri, tra cui il famosissimo Autoritratto (1887), il Seminatore, Il giardino dell’ospedale a Saint-Remy, il Vecchio disperato sulla soglia dell’eternità e il Vecchio che soffre, soggetto da Van Gogh ripetuto in varie versioni
Nella conferenza stampa di presentazione, vedere su uno schermo grande il “Vecchio che soffre” del 1882, ritratto dai colori terrei, la testa sui pugni chiusi, riporta a uno stato d’animo diffuso tra la gente oggi, momento in cui si discute come fosse normale di guerra nucleare. La forza di Van Gogh è aver saputo trasmettere ciò che di più profondo e universale c’è nell’uomo.
Maria Teresa Benedetti, che insieme a Francesca Villanti ha curato la mostra, ha illustrato la difficile esistenza di Vincent Van Gogh. “L’artista – ha detto – si sentiva reietto, come può esserlo un cane”. Racconta la sua parabola d’incomprensione tra i contemporanei e quella di icona dell’arte tra noi posteri. “La sua malattia – ha precisato la Benedetti – non gli ha impedito la creatività”. Alla mostra ha aggiunto il suo prezioso contributo lo storico dell’arte e saggista Costantino D’Orazio, impegnato nella sezione Variazioni, giochi e parodie di capolavori di Vincent. In particolare si è anche occupato di raccontare, attraverso video esplicativi chiari e toccanti, due fasi fondamentali della vita del pittore: la notte famosa in cui si tagliò l’orecchio, spiegando cosa accadde prima e dopo, attraverso fatti documentati; e i giorni della morte del pittore, le emozioni vissute dall’artista in quel drammatico momento.
Il percorso espositivo segue un iter cronologico in riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Riy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine ai suoi tormenti. Colori, forme della sua arte risentono degli stati d’animo in cui si trovava. Risalta il suo studio del lavoro della terra, dal quale sgorgano figure come i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche. Nel soggiorno parigino Van Gogh si dedicò a un’accurata ricerca del colore, il suo interesse si focalizzò sulla fisonomia umana ed è di quel tempo il famoso autoritratto del 1887 presentato in mostra. Finché si arriva a “Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy” (1889), al “Vecchio disperato (1890) che diviene simbolo di una disperazione fatale.
La pittura era per Van Gogh il senso della vita, un modo imprescindibile per esprimersi. Nella mostra è riportata in grande una lettera che Vincent scrisse al fratello Theo il 21 luglio del 1882: “Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente? Una nullità, un uomo eccentrico o sgradevole – qualcuno che non ha posizione sociale né potrà mai averne una; in breve l’infimo degli infimi. Ebbene anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel cuore di questo eccentrico, di questo nessuno”.
Con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti. La mostra vede come main sponsor Acea, sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac, media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte. Il catalogo è edito da Skira.
Vademecum
VAN GOGH. Capolavori dal Kröller-Müller Museum
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso)
8 ottobre 2022 – 26 marzo 2023
Una Mostra Arthemisia
Con il Patrocinio di
Ministero della cultura
Regione Lazio
Comune di Roma – Assessorato alla Cultura
Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
Catalogo Skira
Orario apertura
dal lunedì al venerdì 9.00 – 19.00
sabato e domenica 9.00 – 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie
Martedì 1 Novembre 9.00 – 21.00
Giovedì 8 Dicembre 9.00 – 21.00
Sabato 24 Dicembre 9.00 – 16.00
Domenica 25 Dicembre 16.00 – 21.00
Lunedì 26 Dicembre 9.00 – 21.00
Sabato 31 Dicembre 9.00 – 16.00
Domenica 1 Gennaio 16.00 – 21.00
Venerdì 6 Gennaio 9.00 – 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti
Audioguida inclusa (ad eccezione dei biglietti Ridotto
Gruppi e Ridotto Scuole)
L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.
È possibile acquistare i biglietti di ingresso anche in sede: in questo caso l’ingresso alla mostra potrebbe comportare
delle attese per rispettare le capienze di sicurezza delle sale.
Intero € 18,00
Ridotto € 16,00
T. + 39 06 87 15 111