BOLOGNA – Ad Arte Fiera Bologna 2016 verrà presentata l’opera d’arte in bronzo, creata dalla scultrice Lea Monetti: La Laocoonte o Laocoonte Madre, una versione femminile del famoso gruppo marmoreo ellenistico scoperto a Roma nel 1506 e conservato ai Musei Vaticani. Non una parodia quest’opera in bronzo, piuttosto una sfida dell’artista non solo per l’intensità dell’ispirazione ma anche da un punto di vista prettamente tecnico.
La Lacoonte diviene così la celebrazione di un antichissimo mito presentato però da un punto di vista completamente differente, cioè quello della donna appunto, della madre che difende le proprie figlie, le proprie creazioni contro ogni difficoltà, contro l’invidia e la cattiveria degli Dei.
Una madre trionfante dotata di una straordinaria forza, che non leva gli occhi al cielo per invocare l’aiuto divino, ma che guarda alla sofferenza di una figlia
Il gruppo bronzeo è una figura terzina cioè grande un terzo del vero e a Bologna si espone la prova d’artista, patinata all’antica. Dell’opera saranno prodotti solo otto esemplari, ognuno con una patina diversa – ad esempio: color terracotta, terracotta policroma, bianco marmo, patina scura e oro – così da rendere ciascun pezzo assolutamente unico.
Assieme alla scultura saranno esposti anche i bozzetti che hanno portato alla sua realizzazione e una formidabile testa della Laocoonte, ritratto della Madre per la quale Lea Monetti ha preso ispirazione scegliendo per soggetto, ma trasfigurandola, la mobile fisionomia di Claudia Contin, famosa come formidabile interprete della maschera di Arlecchino sulle scene di tutto il mondo.
L’opera di Lea Monetti a Bologna sarà presentata dalla Galleria del Laocoonte associata con la Galleria di Maurizio Nobile, che proporrà dal 23 gennaio all’1 febbraio la mostra Eva contro Eva presentando due opere della scultrice toscana al centro della quale sarà il confronto tra due versioni di Eva: un’Eva Mitica, opera esposta durante l’Expo 2015, rappresentata mentre siede pensierosa su un cumulo di torsoli di mela e un’Eva contemporanea, Eva 2000, che combatte contro la quotidianità di una vita sempre più frenetica e che sarà riconoscibile dal corredo tipicamente femminile posto ai piedi della scultura, che invita anch’essa ad una riflessione sul ruolo della donna tra innocenza e colpevolezza.