CAGLIARI – Si è spento a Cagliari all’età di 74 anni Pinuccio Sciola, lo scultore sardo celebre per le sue opere realizzate con “pietre sonore”. Si tratta di sculture simili a grandi menhir che se strofinate con le mani o piccole rocce risuonano grazie a particolari incisioni parallele realizzate nella roccia. Le sue pietre sono state esposte in tutto il mondo, Barcellona, L’Havana, Shangai, Berlino, Città del Messico, Budapest, Stoccarda.
Nato in una famiglia di contadini di San Sperate, centro agricolo del Cagliaritano, il 15 marzo del 1942, Sciola ha trasformato il piccolo paese in museo grazie ai suoi murales, caratterizzati anche da risvolti sociali, murales che lo hanno res famoso ancor prima dei lavori di scultura.
La sua prima mostra è allestita nel 1961 a Milano e poi a Barcellona nel 1968, nel 1973 a Città del Messico dove lavora con il maestro Siqueiros. Nel 2014, Sciola cura la scenografia della “Turandot”, andata in scena al Teatro Lirico di Cagliari. Tra le sue esperienze artistiche, anche la collaborazione, nel 2003, con l’architetto Renzo Piano che sceglie una monumentale scultura sonora per la Città della Musica a Roma. Nel 2012 viene nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo stesso anno nel porto di Cagliari inaugura il monumento “Le pietre della cultura per consolidare le fondazioni dell’unità d’Italia. Tra le onorificenze conseguite dall’artista sardo anche la “Medaglia Beato Angelico” nell’anno del 450^ anniversario della morte di Michelangelo.
In una nota il Polo Museale della Sardegna scrive: “La Sardegna perde uno tra i più importanti artisti del Novecento, scultore delle celebri pietre sonore, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Uomo dalla personalità poliedrica, che ha saputo innovare il linguaggio delle arti visive, marcandolo con la sua estrema umanità e semplicità”. Mentre l’assessore alla Cultura della Regione Sardegna, Claudia Firino ha dichiarato: “La Sardegna perde un pezzo importante della sua arte e identità.Sarà nostro concreto e doveroso impegno tramandare e tenere viva, preservandola, l’eredità che ci lascia con le sue opere e il suo pensiero”. A tal proposito il direttore del Polo Museale della Sardegna, Giovanna Damiani ha annunciato di aver definito l’acquisizione dell’importante opera di Sciola raffigurante il Crocifisso, che a breve entrerà a far parte delle collezioni del sistema museale nazionale cagliaritano.
Oggi intanto San Sperate, come riporta “L’Unione Sarda” si è svegliata tappezzata di lenzuola e drappi bianchi in ricordo del “suo arista”.