FIRENZE – Apre il 28 marzo la mostra “Facciamo presto. Marche 2016 – 2017: tesori salvati, tesori da salvare” nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi. In esposizione una selezione di capolavori provenienti dalle cittadine e dai paesi dell’entroterra appenninico delle Marche meridionali, colpiti dal terribile terremoto che ha quasi distrutto o reso inagibili le chiese, i palazzi e i musei dove questi oggetti d’arte erano custoditi, spesso fin dalla loro origine.
Le opere d’arte esposte sono state scelte con il criterio di rappresentare tutto il territorio marchigiano colpito dal sisma, molto vasto e comprendente parte delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, nonché gli enti coinvolti nella tragedia in quanto proprietari di questi stessi beni, vale a dire le Diocesi, i Comuni, gli Ordini religiosi regolari maschili e femminili. Quelle in mostra, così come le tantissime altre opere rimosse e portate nei vari depositi temporanei allestiti dopo i crolli e i sommovimenti tellurici di agosto e ottobre del 2016, erano per lo più custodite sino dalla loro creazione nelle chiese, nei palazzi e in seguito nei musei di una vasta area dell’entroterra appenninico delle Marche meridionali.
Scopo primario della mostra è quindi quello di rammentare a tutti l’estrema urgenza di salvare dalla distruzione e dalla dispersione questo patrimonio. Un’operazione che stanno ancora compiendo con tanta fatica e coraggio per il pericolo di possibili e ulteriori crolli degli edifici, i vigili del fuoco, i carabinieri, l’esercito, il personale delle soprintendenze – nelle cui fila si traovano anche alcuni architetti e storici dell’arte delle Gallerie degli Uffizi – e i volontari della protezione civile.
“È nostro dovere morale, come Uffizi, aiutare le terre delle Marche”. A pronunciare queste parole il direttore delle gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, presentando la mostra. “Dal tempo dell’eredità di Vittoria della Rovere nel 1631, le Gallerie degli Uffizi hanno un grande debito verso le Marche – ha continuato Schmidt -. Dopo i terribili eventi sismici è nostra volontà e obbligo morale aiutare quelle meravigliose terre – ha sottolineato ancora il direttore -. Esponendo i supremi capolavori salvati e ancora da salvare ne presentiamo la bellezza e al tempo stesso il disperato compito di solidarietà che chiama tutti noi. I proventi dei biglietti saranno devoluti alla ricostruzione delle aree colpite”.
La mostra, a cura come il catalogo edito da Giunti di Gabriele Barucca e Carlo Birrozzi, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con il Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo per le Marche, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei, resterà visitabile fino al 30 luglio 2017.