FORLì – “Dante. La visione dell’arte” è il titolo della mostra organizzata dalle Gallerie degli Uffizi e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che si terrà dal 12 marzo al 4 luglio nei Musei San Domenico.
In un momento così difficile, l’esposizione intende non solo celebrare l’anniversario dantesco, ma essere anche un simbolo di riscatto e di rinascita del nostro Paese, del mondo dell’arte e dello spirito di civiltà che essa rappresenta.
La mostra nasce da un’idea di di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. I curatori della mostra sono il Professor Antonio Paolucci e il Professor Fernando Mazzocca.
La scelta di realizzarla a Forlì si lega al fatto che Dante vi trovò rifugio una volta lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, rimanendo per oltre un anno presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città.
Per l’esposizione arriveranno da Firenze nella città romagnola importanti capolavori, tra cui il ritratto dell’Alighieri e quello di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, di solito non visibili in Galleria, poiché si trovano negli spazi della chiesa di San Pier Scheraggio, inclusa nell’edificio degli Uffizi ma non accessibile al pubblico: proprio in quello spazio si riuniva il Consiglio di cui faceva parte anche Dante. Si vedrà anche un altro ritratto di Dante, in questo caso dipinto da Cristofano dell’Altissimo per la serie commissionata da Cosimo I de’ Medici dedicata agli uomini illustri. Ci sarà poi la Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo e persino un sublime disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia. In mostra anche una scelta di pregiatissimi disegni di Federico Zuccari per l’edizione cinquecentesca illustrata del testo. E poi i personaggi: un busto marmoreo di Virgilio, realizzato dallo scultore settecentesco Carlo Albacini, e una delle più recenti acquisizioni delle Gallerie degli Uffizi, la tela ottocentesca del protoromantico toscano Nicola Monti intitolata ‘Francesca da Rimini all’Inferno’.
Numerose saranno anche le opere d’arte prestate da musei di tutto il mondo.
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