FORLI’ – Chi era davvero la Maddalena? Ad indagare sulla figura misteriosa e travisata di Maria Maddalena è la mostra ospitata nelle sale dei Musei San Domenico a Forlì, dal 27 marzo al 10 luglio 2022. Si tratta di Maddalena. Il mistero e l’immagine a cura di Cristina Acidini, Fernando Mazzocca e Paola Refice, un’esposizione che riunisce oltre 200 opere di grandi artisti dal III sec. a.C. al Novecento.
«Maddalena – afferma il direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Gianfranco Brunelli – è il maggior mito femminile della storia dell’arte. La venere cristiana. L’esposizione forlivese racconta come la nostra storia, la nostra cultura occidentale, attraverso i maggiori capolavori dell’arte, abbia catturato l’antica discepola di Gesù e ne abbia fatto in ogni tempo il proprio emblema. In fondo ciascun tempo si è identificato in lei. Siamo Maddalena».
Spiega la curatrice Cristina Acidini relativamente alla figura di Maddalena: «È la peccatrice pentita dai lunghi capelli e dalle belle vesti, panneggiata di rosso. È la pia donna dolente. È la premurosa mirrofora, simbolo della cura per il corpo amato in vita e in morte. È la penitente votata alla meditazione. Nella sua solitaria maestà, ella impersona davvero la patrona di tutte le numerose istituzioni, ecclesiastiche e civili, che in Europa s’erano venute costituendo in suo nome per l’accoglienza a donne traviate, sia redente sia da redimere».
Mentre Fernando Mazzocca precisa che «Dopo Batoni e Mengs, sarà Canova ad impadronirsi di questo tradizionale e seducente soggetto pittorico per dimostrare, in una esaltante sfida tra la pittura e la scultura, le possibilità di quest’ultima di estendere i propri confini espressivi e riuscire a rendere effetti cromatici e luminosi che gli sembravano preclusi. La Maddalena di Canova, vera e propria opera di culto in epoca romantica, ha avuto una enorme popolarità e ha suggestionato molti pittori e scultori. Sul modello canoviano sarà con Hayez che il soggetto della Maddalena riprende un nuovo slancio entrando in una dimensione assolutamente profana, quale emblema di una femminilità moderna e provocante, che non aveva timore di esibirsi in tutta la sua carica erotica, ma anche sentimentale legata al motivo romantico della meditazione e della malinconia».
«Maria di Magdala – la Maddalena – è tra le figure più rappresentate nella storia dell’arte. – Sottolinea la curatrice Paola Refice – Giovanni (20, 11-18), ripreso dall’esegesi dei Padri della Chiesa, la testimonia unica protagonista della scoperta della Resurrezione e del suo annuncio agli apostoli. Eppure le molteplici iconografie che ne personificano il nome rispecchiano una tradizione complessa e contraddittoria. I Vangeli la citano in Galilea, tra le donne al seguito di Gesù e ancora sul Calvario e poi alla tomba vuota del Risorto, insieme a Maria, madre di Giacomo, e a Maria Salome. Con le Pie donne compare nelle prime rappresentazioni dell’arte cristiana. Ma l’iconografia non si modella sulle fonti primarie quanto, e soprattutto, è dalla miriade di testi canonici e apocrifi che nasce e si diffonde in Oriente e in Occidente. Nel frattempo, con un impulso ancor maggiore, si forma dalle stesse immagini, che si diffondono, perpetuano sé stesse e danno il via a un’infinità di varianti».
Il percorso espositivo
Quello di Maria Maddalena è un mistero ancora irrisolto, ma sicuramente molto affascinante. La fortuna artistica del personaggio inizia nel Medioevo fino ad arrivare a nostri giorni, arricchendosi di elementi leggendari, mutuati anche dallo sviluppo della devozione nei suoi confronti.
Il percorso si sviluppa in 12 sezioni, dall’ex Chiesa del San Giacomo fino alle grandi sale del primo piano che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico, che comprendono straordinari esempi di pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche, dal Cratere apulo con morte di Meleagro (360-340 a.C. ca.) del Museo Archeologico di Napoli a La deposizione dalla croce (1968-1976) di Marc Chagall del Centre Pompidou di Parigi; dal Noli me Tangere del Veronese proveniente dal Musée de Grenoble a quello di Graham Vivian Sutherland della Pallant House Gallery di Chichester. Tra le opere in mostra anche Acceptance di Bill Viola e alcuni capolavori di Antonio Canova e Francesco Hayez che più volte si dedicarono a questo soggetto.
Tra le opere in mostra ricordiamo quelle di Donatello, Andrea Della Robbia, Giovanni Bellini, Tiziano Vecellio, il Tintoretto, Annibale Carracci, Lorenzo Lippi, Guercino, Artemisia Gentileschi, Guido Reni, Anthon Raphael Mengs, Jòzef Wall, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin, Gaetano Previati, Fausto Melotti, Giorgio De Chirico e Renato Guttuso, solo per citarne alcuni.
Il progetto di allestimento, sviluppato dallo Studio Lucchi & Biserni, si sussegue nei diversi spazi con soluzioni espositive spettacolari, che hanno il pregio di valorizzare al meglio le opere esposte, mantenendo quell’atmosfera contemplativa consona al tema trattato dalla mostra.
Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, la mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli. Il progetto espositivo è corredato da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
Maddalena & Digital Experience
In occasione della mostra Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Jump, azienda creativa digitale, hanno ideato un’applicazione per rendere la mostra un’esperienza unica, indimenticabile ed interattiva, “dando vita” ai capolavori esposti. Scaricando l’app MaddalenaAR sul proprio cellullare sarà possibile, grazie alla realtà aumentata, animare alcuni quadri in mostra: basterà inquadrare le opere contrassegnate dall’apposito simbolo con la fotocamera per godere della potenza dell’arte attraverso la magia del digitale.
Vademecum
MADDALENA
IL MISTERO E L’IMMAGINE
La nuova grande mostra ai Musei San Domenico di Forlì
a cura di Cristina Acidini, Fernando Mazzocca e Paola Refice
dal 27 marzo al 10 luglio 2022
Musei San Domenico
P.le Guido da Montefeltro 12, Forlì
Per informazioni e prenotazioni
tel. 0543.36217