TRENTO – Una sorta di labirinto aperto, così è stato pensato il percorso espositivo da Germano Celant per la mostra dedicata a Richard Artschwager (Washington, 1923 – Albany, New York, 2013) ospitata al Mart di Rovereto e realizzata in collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao.
Uno straordinario viaggio nell’opera dell’artista con circa 80 opere, dai primi anni Sessanta del Novecento al primo decennio del Duemila.
I capolavori presentati in mostra sono frutto di prestiti di alcune delle maggiori Collezioni del mondo come Whitney Museum of American Art (New York), Broad Art Foundation (Los Angeles), Tate (Londra), Fondation Cartier pour l’art contemporain (Parigi), Fondazione Prada (Milano), Emanuel Hoffmann Foundation (Basilea), Museum Ludwig (Colonia) e alla collaborazione di alcune tra le più prestigiose gallerie internazionali come Gagosian (New York), Georg Kargl (Vienna), David Nolan (New York), Xavier Hufkens (Bruxelles), Sprüth Magers (Berlino) e Galleria Artiaco (Napoli).
L’allestimento offre un ritratto ricco e articolato del lavoro di Richard Artschwager che pone continue domande su apparenza ed essenza degli oggetti, tra le aspettative dell’esperienza e la realtà.
Scrive Germano Celant nel catalogo che accompagna la mostra: “È su tale ambivalenza tra realtà e apparenza che si sviluppa il discorso visivo dell’artista sulla necessità di mettere in discussione il dogmatismo iconografi co fra tendenze (come fra Pop Art e Minimal Art) che, apparentemente, si dichiarano antitetiche e conflittuali, mentre la molteplicità delle relazioni e delle associazioni fa parte del linguaggio aperto dell’arte. Siccome non sussiste un unico ordinamento mentale e visuale, Artschwager evita le contrapposizioni e pratica una sintesi che include e tiene insieme gli elementi, seppur diversi. Per ottenere questo risultato lavora sulla loro tensione che, non dovendo rispondere a richieste e a esigenze specifiche, rimane in sintonia con una concezione evolutiva del comunicare: quella della dinamica ambigua e mutante dei media che fluttuano in un continuum, plasmato da un fluido di informazioni perpetuamente variabili. La sua posizione rifiuta pertanto la rigidità e l’indurimento, la sclerosi e l’inflessibilità, la frattura e la contrapposizione. Opera sulla trasversalità dell’oggetto, che gli serve a mantenere vitale la fluidità delle materie che si intrecciano alle immagini”.
L’arte di Artschwager pone continue domande su apparenza ed essenza, affacciandosi con ironica intelligenza sui territori dell’ontologia, dell’epistemologia e dell’estetica. Una ricerca che propone una lettura del mondo delicata e realistica, umoristica eppure monumentale.
La mostra è accompagnata da un ampio volume, pubblicato da Silvana Editoriale, che presenta un corposo saggio del curatore Germano Celant e una ricca cronologia corredata da più di 200 riproduzioni delle opere, fotografie e documenti d’archivio. Vengono inoltre pubblicati testi dell’artista.
Dopo il Mart, la mostra sarà poi ospitata nei Paesi Baschi dal 28 febbraio al 10 maggio 2020.
Vademecum
MartRovereto
Corso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)
Orari
mar-dom 10.00-18.00
ven 10.00-21.00
lunedì chiuso
Tariffe
Intero 11 Euro
Ridotto 7 Euro
Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità
T. 800 397760
T.+39 0464 438887
info@mart.trento.it
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