MILANO – Il Museo del Novecento di Milano ha inaugurato sabato 23 febbraio le nuove sale dedicate a Marino Marini, che concludono il percorso espositivo sull’arte dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, con l’allestimento di 122 opere di 56 artisti.
L’allestimento presenta il progetto museografico per le sculture di Marini pensato dall’architetto Italo Rota, che ha anche collaborato all’allestimento delle opere della seconda metà del XX secolo. Si tratta di quasi mille metri quadrati di nuovi itinerari.
Inaugurato anche il nuovo laboratorio didattico situato all’ingresso del Museo.
Il titolo del nuovo allestimento è “Novecento: Nuovi Percorsi” e propone una rilettura del patrimonio museale attraverso due inediti itinerari.
Le prime sale sono dedicate alle esperienze ottico-cinetiche e agli ambienti site specific del Gruppo T. Segue il percorso dedicato alle varie declinazioni della pittura dalle esperienze Pop, al Realismo Esistenziale, ai dipinti analitici e concettuali. Le opere di Mario Ceroli, Renato Mambor, Mario Schifano e Bepi Romagnoni sono presentate accanto a Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Richard Hamilton. Mentre una saletta monografica è dedicata anche all’artista torinese Carol Rama, con l’esposizione dell’opera Presagi di Birnam (1970), acquistata dal Museo nel 2012.
Ampio spazio all’arte concettuale e a quegli artisti che hanno attuato una significativa riflessione sul medium fotografico: John Baldessari, Marcel Broodthaers, Jan Dibbets, Joseph Kosuth, Vincenzo Agnetti, Bruno Di Bello, Giuseppe Penone, Ugo La Pietra e Michele Zaza.
L’analisi linguistica e materiale dell’installazione è invece affrontata attraverso le opere di Giovanni Anselmo, Amalia Del Ponte, Jannis Kounellis, Eliseo Mattiacci, Fabio Mauri, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio. Il percorso chiude con le opere Nunzio Di Stefano, Marco Gastini, Paolo Icaro, Mimmo Paladino, Giuseppe Spagnulo.
Il nuovo progetto allestitivo è parte di un programma di rinnovamento che coinvolge la sfera museografica, museologica e storico-artistica e terminerà nel 2020, in occasione del decimo anniversario dall’inaugurazione del Museo.