ROMA – Con oltre 120 preziosi reperti siciliani, provenienti da sei musei siciliani e circa 400 provenienti dalle più prestigiose istituzioni museali italiane e straniere, grazie a prestiti straordinari, apre al Parco archeologico del Colosseo, nei monumentali spazi del Foro Romano, all’interno del tempio di Romolo e della Rampa imperiale, la mostra “Carthago: il mito immortale”, a cura di Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo, Francesca Guarneri, Paolo Xella, José Ángel Zamora López, Martina Almonte, Federica Rinaldi.
L’esposizione è articolata in otto sezioni in un percorso narrativo che si snoda dalla fondazione dell’Oriente fenicio passando per la storia della città e dei suoi abitanti, l’espansione nel Mediterraneo e la ricchezza degli scambi commerciali e culturali nella fase che va dalle guerre puniche all’età augustea, sino a giungere alla complessità del processo di romanizzazione che ha portato Roma ad annientare, nella battaglia delle Egadi (241 a.C.), l’unica temibile rivale per il controllo del mare.
La Sicilia è dunque protagonista assoluta nella sezione ”Cartagine e Roma”, dedicata alle guerre puniche. Qui si possono ammirare reperti che appartengono alle collezioni della Soprintendenza del mare, Soprintendenza dei beni culturali di Trapani e dei musei del Satiro di Mazara del Vallo, Paolo Orsi di Siracusa, Lilibeo di Marsala e Salinas di Palermo. Spiccano tra gli oggetti in mostra alcuni rostri di navi che hanno combattuto la battaglia delle Egadi, ceppi di ancore, elmi di bronzo, anfore, statuette votive, piatti punici, ritratti di imperatori romani e urne cinerarie.
“L’inserimento dei reperti archeologici ritrovati e custoditi nella nostra Regione all’interno della mostra su Cartagine – spiega il governatore della Sicilia Nello Musumeci – è il coronamento di un percorso che aveva fortemente voluto Sebastiano Tusa che nello scorso gennaio aveva accettato di far parte del Comitato scientifico dell’esposizione di Roma. La ricerca delle tracce e la scoperta di testimonianze della presenza punica nelle acque che circondano la nostra Isola furono oggetto del costante lavoro di minuziosa indagine condotto da Tusa. L’esposizione di questi reperti alla mostra di Roma è un doveroso omaggio alla sua memoria e motivo di orgoglio per la Sicilia”.
Gli altri prestiti provengono dai musei nazionali di Cartagine e del Bardo di Tunisi, dal Libano dal museo nazionale di Beirut, dalla Spagna dai musei archeologici nazionali di Madrid e di Cartagena.
Ad accogliere il visitatore all’ingresso del Colosseo sarà una ricostruzione del Moloch del film Cabiria, diretto da Giovanni Pastrone e sceneggiato da Gabriele D’Annunzio: la terribile divinità legata ai culti fenici e ai Cartaginesi.