VENEZIA – Era inizialmente programmata dal 12 marzo al 31 luglio 2021, alla Casa dei Tre Oci di Venezia, la mostra “Mario De Biasi. Fotografie 1947-2003”, dedicata a uno dei più grandi fotografi italiani, ma a causa dell’emergenza sanitaria apre i battenti giovedì 13 maggio e rimarrà visitabile fino al 9 gennaio 2022.
Un corpus di 256 fotografie permette di ricostruire l’intera carriera di Mario De Biasi (Sois, Belluno, 1923 – Milano, 2013), dai suoi esordi fino agli ultimi lavori. La mostra è, infatti il risultato di un’immensa ricerca nell’archivio De Biasi.
Nato da una famiglia poverissima a Belluno, deportato a Norimberga nel 1944, De Biasi trova tra le macerie una macchina fotografica e diviene uno dei più importanti fotografi italiani. Un fotografo “di altri tempi”, pronto ad affrontare sfide oggi impensabili, tra un reportage e l’altro, come le pallottole che lo feriscono a Budapest nel 1956; o il freddo di – 65° in Siberia e la lava cocente dell’Etna in eruzione, nel 1964.
“Era il momento! – esulta la curatrice Enrica Viganò. – Si sentiva la necessità di una mostra antologica che celebrasse il talento di Mario De Biasi in tutte le sue sfaccettature. Il fotoamatore neorealista, il fotoreporter di Epoca, il testimone della storia, il ritrattista di celebrità, l’esploratore di mondi vicini e lontani, l’artista visuale, l’interprete di madre natura, il disegnatore compulsivo e creativo. Tutto il suo lavoro è un inno alla vita”.
“Mario De Biasi – afferma Michele Bugliesi, Presidente Fondazione di Venezia – con i suoi scatti ha fissato momenti storici cruciali, dal dopoguerra italiano alla rivoluzione ungherese, ma ha anche raccontato la normalità di tante vite quotidiane incrociate in ogni angolo di mondo grazie al suo ‘mestiere’ di fotoreporter. È in questa normalità che le comunità e gli individui, alla fine, si incontrano e si riconoscono, trovando nell’arte fotografica il collante grazie al quale superare distanze geografiche, storiche, generazionali e culturali”.
Tra i tantissimi inediti in mostra, anche l’intera sequenza della fotografia più celebre e probabilmente più amata di De Biasi: Gli Italiani si voltano, realizzata nel 1954 per il settimanale di fotoromanzi Bolero Film e scelta da Germano Celant come immagine guida della sua mostra al Guggenheim Museum di New York, “The Italian Metamorphosis 1943-1968”, dove una splendida Moira Orfei vestita di bianco passeggia per il centro di Milano, attirando lo sguardo di un gruppo di uomini.
In esposizione anche le immagini dello sbarco sulla luna e poi i suoi più famosi ritratti, tra i quali quelli di Sofia Loren, Brigitte Bardot, Fellini, Maria Callas, e poi alcuni degli innumerevoli viaggi, in particolare a Hong Kong, in Sud America e in India. L’ultima sezione si concentra invece sull’amore per la natura, di cui sono rivisitati forme e segni, resi in foto come una sorta di “poesia visiva”.
Oltre ai numerosi scatti, sono esposti anche molti materiali tra cui volumi, numeri originali della rivista Epoca, alcuni telegrammi, tra i quali quelli di Enzo Biagi e Arnoldo Mondadori, quaderni e due approfondimenti audiovisivi. L’intervista di Laura Leonelli in cui Mario De Biasi racconta la sua esperienza di fotografo e una proiezione di immagini, selezionata dalla figlia e responsabile dell’Archivio, Silvia De Biasi, con i servizi per la collana di Epoca intitolata Le meraviglie del mondo.
“La Casa dei Tre Oci è una meraviglia per gli occhi, già di per sé. – Sottolinea Enrica Viganò – E la sua struttura complessa e versatile stimola noi curatori a inventare nuove soluzioni per il percorso espositivo. La mostra su De Biasi è spettacolare in tutta la sua originalità e ricchezza di contenuti.”
A corredo della rassegna il catalogo edito da Marsilio con i saggi di Enrica Viganò, Denis Curti e Angelo Ponta.
Dal 13 al 31 maggio, è prevista una promozione speciale, per cui il biglietto sarà disponibile al costo di 9 euro anziché 13. Infine, giovedì 13 maggio, alle ore 17, sarà possibile incontrare la curatrice della rassegna, Enrica Viganò, che esplorerà i temi cari a De Biasi, con annedoti e curiosità sul suo lavoro. L’appuntamento è gratuito e incluso nel biglietto d’ingresso alla mostra, previa prenotazione via mail a booktreoci@gmail.com. Fino ad esaurimento posti disponibili e nel rispetto di tutte norme previste.
Informazioni: www.treoci.org; booktreoci@gmail.com; info@treoci.org
Photo Luca Zanon
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