NAPOLI – Grazie all’intervento filantropico del dott. Claudio Marciano di Scala, è stato restaurato il galeone “Vittoria”, così chiamato dai vogatori proprio per i traguardi raggiunti nelle tre Regate delle Antiche Repubbliche Marinare, tra il 1975 e 1981.
Il lavoro certosino di restauro dell’imbarcazione in legno è stato realizzato dal Cantiere Navale Basilio Postiglione di Bacoli e presentato il 27 dicembre presso l’Antico Arsenale di Amalfi, nel corso di una vera e propria festa del mare.
«Il dottor Claudio Marciano di Scala – ha affermato il Sindaco Daniele Milano – con la sua opera mecenatesca ha riconsegnato un bene culturale, affettivo, simbolo identitario della nostra città consentendoci di ricollocarlo all’interno di uno spazio che è testimonianza vivente del passato marinaro di Amalfi come l’Arsenale della Repubblica. Il galeone “Vittoria” è un’imbarcazione in legno restituita oggi alla sua magnificenza, sormontata dal cavallo alato che rappresenta la Repubblica di Amalfi. Diventa, così, una nuova attrazione all’interno di uno dei posti belli della nostra città».
Il vecchio galeone strappato all’abbandono e al degrado
Il galeone restaurato è il secondo esemplare in legno posseduto dalla Città di Amalfi e impegnato nella Regata fino all’avvento della vetroresina, che caratterizza le nuove imbarcazioni. Il galeone è stato sottoposto a un rinnovo totale con la sostituzione totale delle strutture dell’opera morta (falchette, fasciami, capi di banda, cassero di poppa) e di tutti i relativi decori. L’imbarcazione è stata quindi sottoposta a una fase di pitturazione secondo un tradizionale schema di preparazione superficiale con il successivo utilizzo di un prodotto oleosintentico, necessario a garantire una resa cromatica e di brillantezza quanto più prossime all’originale.
Le fasi di restauro sono state seguite dal medievalista prof. Giuseppe Gargano, il quale ha fornito una serie di indicazioni ai maestri d’ascia anche di ordine storico.
«Con il restauro del galeone – ha detto Gargano – si è potuto risolvere anche un problema legato alle sue decorazioni, ovvero i sei scudetti che ornano il castello di poppa. Si è voluto dare ordine e chiarezza ai simboli cosi da offrire la possibilità ai visitatori di comprendere al meglio alcune dinamiche nell’evoluzione della simbologia civica. A cominciare dalla bandiera della città e del ducato di Amalfi, adottata nel 1266 con l’adesione alla causa angioina fino ad arrivare allo scudo bianco e nero (il dì e la notte), caricato da una bussola alata e da una cometa, risalente al secolo XVI e che è stato prima lo stemma del Principato Citra e poi della Provincia di Salerno. Fu applicato nella sezione inferiore dello stemma comunale di Amalfi nel corso del XIV secolo. Infine la croce ottagona su fondo nero, antico simbolo dell’ Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, fondato dal Beato Gerardo Sasso di Scala».
Quest’ultimo è anche l’ordine a cui appartiene il mecenate Claudio Marciano di Scala, medico, Console Onorario della Repubblica di Malta a Napoli, il quale ha affermato: «La volontà di restituire ad Amalfi un pezzo della sua storia recente nasce da un profondo attaccamento alla città soprattutto per le mie origini. Le mie radici affondano qui. Mi sento amalfitano e questo stretto legame alla cittadinanza mi ha portato a questo. L’Amministrazione mi ha dato questa opportunità e sono stato felicissimo di contribuire alla rinascita di questo importante pezzo di storia».