LONDRA – Si svolgerà alla British Library di Londra la grande mostra che vede per la prima volta esposti contemporaneamente il Codex Arundel, di proprietà della British Library, il Codex Forster, custodito al Victoria Albert Museum di Londra, e il Codex Leicester. Quest’ultimo è stato recentemente protagonista di una mostra agli Uffizi, dal titolo “L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci”, a cura di Paolo Galluzzi. Il tema centrale dell’esposizione era l’acqua. Leonardo svolse infatti numerose indagini per comprenderne la natura, sfruttarne l’energia e controllarne i potenziali effetti rovinosi.
Il Codice Leicester ha una storia abbastanza particolare. Venne esposto per la prima volta a Firenze nel 1982, nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, quando era ancora chiamato Codice Hammer. Allora furono 400 mila i visitatori che, in poco più di tre mesi, si avvicendarono per ammirare l’incredibile manoscritto, rinvenuto a Roma nel 1690 dal pittore Giuseppe Grezzi in un vecchio baule.
Grezzi rimase proprietario del Codice fino al 1717. Successivamente venne acquisito da un inglese Thomas Coke di Leicester. In seguito venne comprato, nel 1980, da Armand Hammer, mentre nel 1994 Bill Gates, presidente della Microsoft, lo acquistò per 30 milioni di dollari, rinominandolo Leicester Code.
Il Codice ha già fatto il giro del mondo, è stato infatti esposto a Venezia, Milano, Roma, Parigi, New York e Seattle, per ritornare poi nel Gates Museum, ospitato in una cripta climatizzata e oscurata, appositamente progettata per custodirlo.
L’esposizione londinese dal titolo “Leonardo da Vinci: A Mind in Motion at the British Library”, a cura di Andrea Clarke, intende illustrare come l’autore della “Gioconda” ritenesse “il movimento causa di tutta la vita”.
Spiega il curatore: “Gli appunti autografi di Leonardo da Vinci mostrano che è stato un pensatore straordinariamente dinamico, in grado di creare collegamenti tra molteplici fenomeni e discipline. Siamo entusiasti che questa mostra sia un’occasione unica per esporre i suoi manoscritti, che in passato sono stati tutti di proprietà di collezionisti privati britannici, insieme per la prima volta”.
La mostra, che si inserisce nelle celebrazioni per i 500 anni del genio del Rinascimento, sarà visitabile fino all’8 settembre 2019.