NAPOLI – Oltre 110 i lavori in mostra – di cui 12 straordinari marmi – tra grandi modelli e calchi in gesso, bassorilievi, modellini in gesso e terracotta, disegni, dipinti, monocromi e tempere, in dialogo con opere delle collezioni del museo, in parte inserite nel percorso espositivo, in parte segnalate nelle sale museali.
“Canova e l’Antico” questo il titolo dell’esposizione, curata da Giuseppe Pavanello, tra i massimi studiosi di Canova, che viene ospitata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal 28 marzo al 30 giugno 2019.
“Imitare, non copiare gli antichi” per “diventare inimitabili” era il monito di Winckelmann, padre del neoclassicismo: monito seguito da Canova lungo tutto il corso della sua attività artistica
“L’idea di presentare una mostra di Canova in dialogo con l’antico – ha spiegato il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini – riflette le potenzialità di questo istituto che ha nella statuaria uno dei punti di forza”. Come “logica contropartita – ha aggiunto Giulierini – ci sarà poi una grande mostra su Pompei all’Ermitage dal 15 aprile”.
“Qui al Mann, a Napoli – ha detto il direttore – c’è la genesi e la fonte d’ispirazione del Maestro di Possagno. E’ qui che abbiamo voluto ricostruire il suo atelier, la sua modalità di realizzare i capolavori che si vedono nel museo al piano terra e, poi, l’esplosione della bellezza ai piani superiori con le Tre Grazie nel salone della Meridiana. E’ una mostra che, credo, sarà epocale e lascerà il segno a Napoli”.
Si tratta dunque, come sottolineato ancora da Giulierini, di una grande “operazione internazionale” che si avvale di “un’attività scientifica di primo ordine”.
La mostra è caratterizzata da eccezionali prestiti, tra cui spiccano sei marmi provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo, che vanta la più ampia collezione canoviana al mondo. In esposizione l’Amorino Alato, l’Ebe, la Danzatrice con le mani sui fianchi, Amore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte e la rivoluzionaria scultura delle Tre Grazie. Non solo, arriverà a Napoli anche l’imponente statua, alta quasi tre metri, raffigurante La Pace, proveniente da Kiev e l’Apollo che s’incorona che arriva dal Getty Museum di Los Angeles.
Poi ancora grandi gessi come il Teseo vincitore del Minotauro e l’Endimione dormiente dalla Gypsotheca di Possagno, ma anche34 tempere su carta a fondo nero conservate nella casa natale dell’artista. Opere che si confronteranno con i capolavori del museo.
L’esposizione è ulteriormente impreziosita da un importante catalogo edito da Electa con saggi e raffronti tra le opere canoviane e quelle antiche.
Infine, oltre alle tante attività collaterali previste, va segnalata anche una collaborazione con la Disney. Nei prossimi mesi, infatti, sarà in edicola una tavola con un ‘Canova Topolino’ che lavora alla realizzazione di Amore e Psiche – ha annunciato Giulierini.