PALERMO – Dopo un accurato restauro tornerà visibile al pubblico la grande statua di Zeus, rinvenuta nell’area archeologica di Solunto. La monumentale opera, tra le più importanti testimonianze dell’arte greca, verrà esposta al museo Salinas di Palermo, riaperto quattro mesi fa dopo una lunga chiusura per restauri.
In una conferenza che si terrà presso il museo, mercoledì 30 novembre, saranno illustrati i risultati degli studi scientifici compiuti sui materiali dell’enorme statua, per comprendere da dove provenga e da chi sia stata realizzata. Interverranno il direttore del polo museale di Palermo, Francesca Spatafora, e la responsabile del Parco di Solunto, Maria Rosaria Marrone. Francesca Spatafora parlerà della vecchia e della nuova storia della statua mentre Laura Di Leonardo interverrà sul contesto del rinvenimento. Altri studiosi, Maria Francesca Alberghina e Salvatore Schiavone, parleranno delle indagini scientifiche svolte fino a ora. Giuseppe Milazzo illustrerà il lavoro conservativo di Villareale.
La statua fu ritrovata insieme a un’altra figura femminile, all’interno di un edificio sacro durante una campagna di scavi, iniziata nel 1825, che portò alla luce Solunto, uno dei principali insediamenti fenici in Sicilia assieme a Panormus e Mothya. La statua quando venne rinvenuta, in un primo momento fu lasciata a pezzi sul posto, solo successivamente i pezzi furono portati a Palermo, dove lo scultore Valerio Villareale li utilizzò per ricomporre la statua, alta un metro e 65.
Il corpo del dio è scolpito in calcarenite locale, mentre la testa è in marmo bianco. Alcuni rilievi raffiguranti Ares coronato da Nike, Afrodite, Eros e le Grazie, decorano il trono sul quale siede Zeus.