ROMA – Un film che trasforma in immagini il libro d’avventura che fu la vita di Paul Gauguin, ma che è anche la cronaca di un fallimento.
Il docufilm ripercorre la biografiadel grande artista che, all’età di 43 anni, il primo primo aprile del 1891, a bordo della nave Océanien, decise di abbandonare Marsiglia per recarsi a Tahiti.
Saremo guidati i tra i luoghi cheGauguinscelse come sua patria d’elezione e attraverso i grandi musei americani dove sono custoditi i suoi più grandi capolavori: New York col Metropolitan Museum, Chicago con il Chicago Art Institute, Washington con la National Gallery of Art, Boston con il Museum of Fine Arts. Ad accompagnare lo spettatore gli interventi di esperti internazionali: Mary Morton, curatrice alla National Gallery of Art di Washington, Gloria Groom, curatrice all’Art Institute di Chicago, Judy Sund, docente della New York City University, Belinda Thomson,massima esperta di Gauguin, David Haziot, autore della più aggiornata e accreditata biografia su Gauguin.
Il racconto sarà accompagnato anche dalle parole dello stesso Gauguin, con brani tratti da testi autobiografici (come Noa Noao Avant et après), dalle lettere a familiari e amici e alla moglie Mette, alla quale Paul scriverà: “Verrà un giorno, e presto, in cui mi rifugerò nella foresta in un’isola dell’Oceano a vivere d’arte, seguendo in pace la mia ispirazione. Circondato da una nuova famiglia, lontano da questa lotta europea per il denaro. A Tahiti, nel silenzio delle notti tropicali, potrò ascoltare il ritmo dolce e suadente del mio cuore in armonia con le presenze misteriose che mi circondano. Libero, senza problemi di denaro, potrò amare, cantare, morire”.
In realtà nonostante la febbrile e incessante ricerca di autenticità, lontano dalla civiltà, Gauguin di fatto non poté mai sfuggire alle proprie origini, alle ambizioni e ai privilegi dell’uomo moderno. Fu sempre il cittadino di una potenza coloniale: dipinse tra le palme, ma con la mente rivolta al pubblico dell’Occidente. Un paradosso che si riflette nel destino della sua opera, visto che i suoi quadri oggi sono conservati in grandi musei internazionali dove ogni anno milioni di persone si fermano di fronte alle tele di Tahiti, sognando il loro istante di paradiso, un angolo di silenzio in mezzo alla folla.
Il docufilm, che sarà nelle sale italiane solo il 25, 26 e 27 marzo, è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con il sostegno di Intesa Sanpaolo. La colonna sonora è firmata dal compositore e pianistaRemo Anzovino.
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L’elenco delle sale cinematografiche sarà breve su www.nexodigital.it