ROMA – I microorganismi che vivono all’interno del nostro corpo, in particolare i batteri, sono i protagonisti del progetto “BACTERIART, from invisible to visible”, che ha visto coinvolti gli studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive e del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e l’azienda Yakult Italia.
“BACTERIART, from invisible to visible” è un progetto nato dal desiderio di Yakult Italia di identificare linguaggi nuovi e alternativi per avvicinare la microbiologia al grande pubblico, e far scoprire il fascino di questo micro-mondo, che è anche il cuore dell’azienda da oltre 85 anni. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti ha aderito con entusiasmo alla proposta nella cui caratteristica di “apparente invisibilità” ha visto una sfida creativa di grande coinvolgimento per i propri studenti.
“L’incontro tra la visione di un artista e la scienza – afferma Marco Scotini, NABA Arti Visive Department Head – può talvolta produrre inaspettati e affascinanti risultati. È proprio su questo aspetto che ‘BACTERIART, from invisible to visible’ intende porre l’accento: le arti visive sono libere da limiti e regole formali, per questo consentono di affrontare fenomeni anche molto complessi da vari punti di vista, riunendo estetica, emozioni, elementi critici e stimolando una riflessione individuale o persino un dibattito pubblico”.
“Yakult, è da sempre impegnata a raccontare la scienza in modo alternativo e originale, grazie al suo forte DNA educazionale. – Spiega Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia – L’essere pionieri nel settore della microbiologia e dei probiotici è una responsabilità, e contemporaneamente una grande opportunità. Poter realizzare progetti che avvicinano le persone al nostro “mondo”, in maniera innovativa e, in questo caso, grazie agli studenti di NABA, creativa e artistica, è un privilegio e un motivo di orgoglio. Rendere visibile l’invisibile è il nostro personale contributo nel facilitare la comprensione della scienza”.
La call
La call to action del progetto è stata lanciata ufficialmente a ottobre 2020 a 60 studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive e del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA, chiamati da Yakult Italia, a dar vita a opere d’arte ispirate all’affascinante mondo della microbiologia umana e dei batteri, sotto la guida di Andris Brinkmanis, Course Leader del Triennio in Pittura e Arti Visive di NABA.
Il progetto, che per via delle restrizioni legate alla pandemia Covid-19 è stato interamente ridisegnato per un’implementazione a distanza che mantenesse massimi i livelli di interazione e interdisciplinarietà, ha compreso attività propedeutiche di impronta scientifica, a partire da una formazione specifica sulle basi della microbiologia umana e la successiva visita virtuale al laboratorio AAT-Advanced Analytical Technologies di Piacenza, partner di Yakult e del progetto.
Gli studenti sono inoltre stati coinvolti in un approfondito workshop guidato da Gediminas & Nomeda Urbonas, artisti e docenti al MIT di Cambridge, per indagare il connubio tra arte e microbiologia attraverso le forme espressive più diverse, dalla scultura alla pittura, dalla fotografia alle tecnologie digitali.
Giovedì 22 aprile si è svolto l’evento digitale BacteriArt Day, durante il quale sono state premiate le migliori opere tre le 30 proposte progettuali presentate.
La giuria
A decretare i vincitori è stata una giuria internazionale presieduta da Alessandro Cannavò, Caporedattore di Corriere della Sera, e composta da eminenti personalità in campo artistico e scientifico, per confermare nuovamente il valore e la ricchezza che nascono dall’incontro di competenze diverse: Lucia Aspesi, Assistente Curatrice di Pirelli HangarBicocca, Patrizia Brigidi, Rector’s Delegate for European Research Department of Medical and Surgical Sciences dell’Università di Bologna, Eva Fabbris, Exhibition Curator di Fondazione Prada, Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia, Gediminas & Nomeda Urbonas, docenti del Massachusetts Institute of Technology – MIT, Cambridge, oltre ai referenti dell’Accademia Marco Scotini, NABA Arti Visive Department Head e Andris Brinkmanis, Course Leader del Triennio in Pittura e Arti Visive.
I vincitori
Il progetto vincitore è stato F06. 3 di Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Olivier Russo (studenti del secondo anno del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA). Si tratta di un’installazione composta da una serie di elementi eterogenei che convivono attraverso un sistema di equilibrio e interdipendenza. Elementi tecnologici come un proiettore, altoparlanti e uno schermo video si trovano in stretta relazione con una componente organica convivendo con dei cavoli rossi, il cui interno ricorda la forma dell’intestino. Una correlazione che esprime il desiderio di ribaltare la logica antropica occidentale-moderna che definisce il “non umano” di secondaria importanza. Il sistema proposto promuove il decentramento della figura umana, dando un’importanza altrettanto fondamentale a ciascuna unità dell’insieme. L’audio accompagna ed evidenzia le variazioni mostrate dalle immagini proiettate, in modo che l’oscillazione tra stati di equilibrio e stati di instabilità venga descritta e trasmessa simultaneamente da diverse configurazioni richiedendo il coinvolgimento di più sensi da parte dello spettatore.
Al progetto vincitore si affiancano due menzioni speciali. Ad aggiudicarsi il premio Dottor Shirota, per l’accurato approfondimento scientifico nella progettazione, è stata l’opera Bacterial Identities di Sofia Gasparoli. Una scultura che nasce dall’idea di unicità nella combinazione dei batteri che definiscono i singoli individui come esseri umani, ispirandosi alla scoperta scientifica portata avanti da una ricerca dell’Università dell’Oregon nel 2015 che ha dimostrato che gli esseri umani differiscono nella loro nuvola microbica personale, una sorta di “impronta digitale biologica” di cui tutte le persone dispongono e grazie a cui si possono distinguere le singole individualità.
Al progetto Natura Humano s.d. / Humanum Homini s.d. di Jessie Yu è stato invece assegnato il premio Nuove Visioni per aver interpretato in modo più inaspettato il tema “from invisible to visible”. L’opera si basa su due Atlas, uno speculare all’altro, che si incontrano in una sorta di comunicazione in cui nella prima sezione la natura “scrive” all’umano, mentre nella seconda l’umano “scrive” al sé. Il progetto, il cui risultato finale è una serie di cartoline che simula un viaggio in luoghi diversi, i cui protagonisti sono i batteri, rappresenta una critica all’antropocentrismo: le persone sono così impegnate a concentrarsi sulla realizzazione dei propri desideri che si dimenticano del benessere della natura.
I tre progetti premiati sono stati realizzati e allestiti all’interno del campus NABA di Milano, insieme ai restanti cinque lavori entrati in selezione tra i finalisti: Bacterial Communication di Alessandra Di Rito; Equilibrium di Marie Nicole Gianfrate; Petrigrafia di Francesca Dalpi, Elena Marcon, Matilde Villa e Marika Vitrani; Symphonia Serratiae di Axel Gradito, Emma Damiani e Francesca Lapris e Terrarium N. 12 di Nicolò Soligo.