NAPOLI – Calano i furti di opere d’arte in Campania, nel 2016 le sottrazioni di beni culturali hanno subito una flessione del 12% rispetto all’anno precedente. Tra gli oggetti maggiormente trafugati restano quelli del settore grafico-pittorico, nonostante una diminuzione del 7% rispetto al 2015, e di quello scultoreo.
L’attività condotta dal Nucleo Tpc di Napoli ha concluso il 2016 con 77 persone denunciate in stato di libertà, di cui 26 per reati in danno del paesaggio , 29 perquisizioni e 26 sanzioni amministrative. L’attività di polizia giudiziaria, coordinata dalle 11 Procure della Campania, in stretta sinergia con l’Arma territoriale e le articolazioni periferiche del Ministero dei Beni cultuali, ha consentito il recupero di 10.707 beni antiquariali, archivistici e librari e 601 reperti di natura archeologica per un valore complessivo stimato in 1 , 5 milioni di euro. Sono 14 le opere contraffatte sequestrate, di cui 8 nel settore antiquariale e 6 in quello contemporaneo, per un valore complessivo, qualora immesse sul mercato quali autentiche, di circa 270mila euro. Dal punto di vista preventivo, nel solo settore dell’archeologia, al fine di riscontrare eventuali scavi clandestini, sono stati effettuati 82 controlli ad aree tutelate.
E proprio restando in tema di furti, c’è da segnalare che i Carabinieri (TPC) di Napoli hanno individuato, in vendita presso una nota casa d’aste partenopea, un dipinto olio su tela -in ovale- raffigurante “Madonna con bambino” tagliato e asportato, nel 1992, dalla chiesa di San Michele, a Gete, frazione di Tramonti, in provincia di Salerno. Il ritrovamento è avvenuto grazie all’attenta ricerca dell’opera nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC di Roma. Questa ricerca ha consentito di identificare il bene in asta quale porzione della tela raffigurante “Madonna del Rosario”. Il meticoloso confronto tra il dipinto rubato e quello presente sul mercato ha consentito, agli investigatori, di mettere in luce il procedimento di ricostruzione iconografica dell’opera posta in vendita, concretizzatosi in attività di collage e in interventi pittorici alterativi.
Altre opere sono state invece recuperate in Francia. Attraverso la collaborazione con il Nucleo di Cosenza e personale della Gendarmeria nazionale francese, sono stati sequestrati ad Avignone e Montepellier, 7 dipinti del XVII secolo, una scultura del ‘700 in cartapesta e 4 Beni di antiquariato, provento di un furto commesso ai danni di un cittadino napoletano, e un dipinto dell’800 rubato in una Galleria d’arte del capoluogo partenopeo.
Infine a Napoli è stata sequestrata, in una casa d’aste, una pala d’altare di scuola napoletana degli inizi del ‘700 raffigurante la “Sacra Famiglia”, opera di artista della cerchia di Francesco De Mura, provento del furto commesso nella Chiesa Madonna del Carmine di Pomigliano D’Arco. Il valore del dipinto è stimato in circa 80mila euro.